DiGrande.it

Non Vedenti, Braille e Tecnologie di Stampa

Questo sito usa Cookie per personalizzare contenuti e annunci, fornire funzionalità per social media e analizzare i collegamenti. Chiudendo questo banner o continuando la navigazione acconsenti al loro uso.
Leggi la Cookie Policy di DiGrande.it

Il Primo Registratore a Filo - Da “Un Cieco che Vede” del prof. Antonio Greco

Pubblicato il 02/06/2021 08:00 
 

Fortuna volle che un mio amico non vedente di Lecce, Enzo Rizzo, mi facesse conoscere uno dei primi registratori a filo di marca "GELOSO", dotato di bobine con un filo sottilissimo su cui si incideva il Suono. Intuii subito la grande importanza che poteva avere per me nell'aiuto dello Studio. Ne rimasi entusiasta. Pensai subito al suo acquisto, e cominciai a pensare anche al fattore più importante: il reperimento del denaro necessario. Chiesi a Maglie presso il negozio "GELOSO", dove avevo acquistato la mia prima fisarmonica, e vi era un esemplare; prezzo 70.000 lire, per quei tempi, per me, somma quasi proibitiva. Mi impegnai con maggiore determinazione al disbrigo di pratiche per il rilascio di passaporti ad emigranti per la Svizzera; sbrigavo pratiche di pensioni di invalidità e vecchiaia presso l'I.N.P.S. e, con l'aiuto dei miei genitori, dopo poco tempo si verificò il miracolo. Finalmente potevo disporre di uno strumento di grande aiuto per me. Quell'Ausilio in casa mia fu per tutto il vicinato oggetto di stupore e di meraviglia. Prima di usarlo per motivi di Studio trovai divertente intervistare una ragazza, vicina di casa, a sua insaputa. Le dissi che una sua amica aveva parlato male di lei. La ragazza, offesa e risentita, per difendersi, a sua volta cominciò a sfogarsi dicendo difetti e mal comportamenti dell'amica, mentre io avevo già posto l'apparecchio in registrazione. Licenziata la ragazza, convocai l'amica e le feci Ascoltare solamente le parole offensive della prima ragazza, e passai subito in registrazione. Questa incominciò ad inveire e a sbraitare contro l'amica. Ma volli subito tranquillizzarla, palesandole lo scherzo e, riconvocata anche la prima ragazza, feci Ascoltare entrambe le registrazioni e tra le risate generali e i "maledetto!" mi perdonarono, come spesso accadeva, lo scherzo. Ma lasciamo il faceto ed entriamo nel serio. Cominciai subito ad usufruire del nuovo Ausilio: convocai i miei amici lettori e presentai loro il nuovo arrivato, illustrandone i grandi vantaggi che ne potevo trarre. Manifestarono anch'essi grande entusiasmo e vollero subito metterlo alla prova. Si cominciò con dispense di filosofia di un esame che stavo preparando. Era il primo registratore che si vedeva nel paesino e Comuni limitrofi. Presto la notizia del suo arrivo si propagò tra i suoi abitanti e molti amici, parenti e conoscenti venivano a farmi visita, premurosi di conoscere l'apparecchio magico. Era una bella conquista della Scienza Elettronica, ma ancora imperfetto e fastidioso. Infatti di tanto in tanto si spezzava il sottilissimo filo, ed era un problema sbrogliarlo. Tuttavia, nonostante i lati negativi, l'aspetto positivo era di gran lunga superiore.

Passati i primi entusiasmi della novità, (Farnaru novu addhu te ppendu?) (Setaccio nuovo dove ti appendo?), organizzai le mie cose e mi accinsi a intraprendere l'uso razionale della nuova macchina. Avevo ora la possibilità di riascoltare a mio piacimento ciò che dovevo Studiare; potevo soffermarmi su punti che, a primo ascolto, erano meno accessibili. Godevo delle nuove facilitazioni che mi entusiasmavano e mi incoraggiavano maggiormente a proseguire la via intrapresa verso il successo. Certo, il mio compito non era nè facile, nè semplice: allora non c'era ancora l'Università a Lecce, e fui costretto a iscrivermi a Bari. Ormai l'Amministrazione Provinciale, con la maturità classica, aveva cessato ogni Assistenza. Bari era lontana, e non potevo permettermi il lusso di recarmi per frequentare le lezioni dei professori. Non ho mai avuto il piacere, il privilegio, l'onore, il Gusto, il vantaggio di poter seguire una lezione all'Università di Bari. Era un problema il reperimento delle firme dei professori coi quali dovevo sostenere gli esami. Mi rivolsi ad un bidello che, dietro regalucci, si assunse il compito e l'impegno di reperire le firme e di comunicarmi il diario dei futuri esami. Non pernottai mai a Bari, tranne una volta. Quando dovevo sostenere esami, cercavo di sbrigare il tutto in giornata e, più di una volta, ad esame spostato, dovevo tornare a mani vuote. Questo mi successe sopratutto con l'esame di latino: mi recai per ben quattro volte in giornate differenti, e per ben quattro volte l'esame veniva rimandato per indisponibilità del professore, tanto che mi indispettii e decisi di sostenere tale esame per ultimo, e così avvenne.

Più di una volta ho convogliato due o tre esami nella stessa giornata, per risparmiare Soldi di viaggi, e dovevo fare salti da leone per riuscire nell'intento. Solo una volta, in compagnia di una collega, accompagnata da sua madre, sostammo a Bari presso una Pensione per tre giorni durante i quali sostenni ben quattro esami.

Erano veramente tempi duri per me. Non godevo di nessuna Agevolazione statale: dovevo pagare tutte le tasse come tutti gli altri, e anzi ho potuto constatare che tutte le agevolazioni conquistate dalla categoria dei non vedenti, riserve di posti, esenzione di tasse scolastiche, trasferimenti alle sedi più vicine, Università a Lecce; tutto ciò avveniva quando ormai non avevo più bisogno di usufruire di tali concessioni. Ho dovuto sudare e conquistare tutto con le mie forze, il mio coraggio e la capacità di adeguarmi alle situazioni, per affrontarle e per superarle. Ma, tutto sommato, sono forse più contento, perché posso affermare che, nonostante la penuria di mezzi, la scarsità di sussidi, ho saputo raggiungere con risultati soddisfacenti, mete che sembravano veramente proibitive.


I capitoli tratti dall'autobiografia "Un Cieco Che Vede" del prof. Antonio Greco, vengono pubblicati con l'autorizzazione dell'autore. Per contattare il prof. Antonio Greco e per informazioni sull'opera completa si può Scrivere a griconio@gmail.com