La Mandorla: Storia e caratteristiche del frutto più antico del Mediterraneo
Giuseppe Di Grande Aggiornato il 27/03/2021 08:00In Sicilia si chiama ménnula o miénnula; in Italiano si chiama Mandorla, e senza di essa l'arte dolciaria italiana non è concepibile. La coltura della Mandorla è antichissima, il suo luogo di origine pare che siano le sponde del Mediterraneo, la mezzaluna fertile che ha dato origine a tanti vegetali che conosciamo anche oggi. La domesticazione del mandorlo è avvenuta presumibilmente già nel primo Olocene proprio in questa regione, uno degli eventi più antichi della Storia dell'agricoltura. Della Mandorla se ne trova traccia sin nei libri dei Veda del 5000 a.C. che ne decantavano le sue magnifiche qualità nutritive. È il cibo ancestrale capace di rafforzare il corpo e lo spirito, grazie al suo spiccato valore nutrizionale e al suo innato potere pacificante. In quasi tutte le religioni la simbologia della Mandorla ha da sempre rappresentato l'origine della vita. Nella cosmogonia frigia il mandorlo rappresentava il padre di tutte le creature, forse perchè il suo delicato fiore bianco, leggermente rosato e profumato, sbocciando sui rami ancor prima che si schiudano le foglie, annunzia il primo soffio di primavera e la speranza di una stagione ricca di frutti; a sua volta quest'albero pare sia nato dal sangue della dea Cibele, personificazione della terra fertile, e il cui nome frigio corrisponde al nome del frutto. Secondo altre interpretazioni il mandorlo, invece, avrebbe origine dal mito di Fillide, figlia del re dei Dauli, che, innamoratasi di Demofoonte e credutasi abbandonata, si impiccò ma fu subito tramutata in un mandorlo, a cui improvvisamente inaridirono le foglie. Tornato Demofoonte corse subito ad abbracciare quell'albero che rinverdì di colpo come per incanto. Della Mandorla si parla anche nella Bibbia:
"Il giorno dopo Mosè entrò nella tenda della testimonianza ed ecco il Bastone di Aronne per il casato di Levi era fiorito; aveva prodotto germogli, aveva fatto sbocciare fiori e maturato mandorle."
Sono diversi i significati che si nascondono dietro il simbolo della Mandorla. Uno dei più diffusi è quello che vede la Mandorla circondare Cristo o Maria, per dire che la Natura divina è contenuta da quella umana.
Originaria dell'Asia, la Mandorla cresceva già nell'età della pietra e presumibilmente venne coltivata a partire dall'età del bronzo, diventando il primo frutto lavorato dell'antichità. Per migliaia di anni questo frutto è stato considerato simbolo di speranza, rinascita e fortuna. Arriva in Sicilia con i Fenici ed i coloni greci; nell'antico Egitto e in Grecia erano frutti molto diffusi, tanto che i Romani le chiamavano "nux graeca". Carlo Magno contribuì alla diffusione del mandorlo, perché considerato una pianta che donava un cibo completo, dalle proprietà stimolanti e curative. Nel Medioevo la Mandorla divenne uno degli ingredienti più usati sia nella Cucina di corte che per gli afrodisiaci e i filtri d'amore. Tale successo era legato oltre che alle proprietà nutrienti e corroboranti del frutto - contiene quasi il doppio delle proteine della carne di manzo -, anche alla sua Forma che s'immaginava rappresentasse l'organo femminile pronto ad aprirsi nell'atto di generare la vita. In America si diffuse solo successivamente ai viaggi di Cristoforo Colombo. La medicina umorale medioevale riponeva grandi aspettative nelle mandorle, prescrivendole nei casi di deperimento per ringiovanire e potenziare l'attività sessuale.
La Mandorla è il frutto del mandorlo, un albero piccolo e longevo alto fino a 5-7 metri. È diffusa nel Mediterraneo e in Asia, coltivata in Italia nelle regioni centromeridionali. I fiori del mandorlo sbocciano all'inizio della primavera: è tra le fioriture più precoci e dove il Clima sia mite, anche tra gennaio e febbraio. Il frutto è una drupa contenente la Mandorla, cioè il seme con guscio legnoso ricoperto da un mallo verde. Le mandorle si raccolgono in settembre-agosto a seconda delle cultivar.
Di alto valore energetico, le mandorle si distinguono in amare e dolci, in base alla presenza di una sostanza, l'amigdalina, dal caratteristico sapore amaro. Le prime hanno dimensioni di solito inferiori alle dolci ed il loro uso è specifico e limitato per la presenza di una piccola percentuale di acido prussico, sostanza tossica. Sono però indispensabili per gli amaretti, dolci che attraversano tutta la penisola.
Le mandorle sono tra i frutti meno calorici, più proteici e più ricchi di fibre. Il 55% della Mandorla è costituito da grassi, il 20% da zuccheri, e il restante 25% da proteine. Le mandorle sono un alimento molto ricco di proteine, digeribile e molto energetico; nella sua composizione troviamo vitamine del gruppo B, tra la frutta secca quella con il più alto contenuto di vitamina B3, vitamina E, grassi insaturi, magnesio, ferro, potassio, rame e fosforo. Nelle mandorle è presente anche una piccola quantità di laetrile, considerata una sostanza antitumorale. Se la fame non è placata dopo la cena, anche se si sfora nei cicli circadiani (dopo le 20:00 c è il ciclo dell assimilazione) si può ricorrere a una piccola manciata di mandorle, tra la frutta secca quella migliore. Non esagerare nella sua assunzione in quanto già una manciata potrebbe ricoprire il nostro fabbisogno giornaliero di proteine, adottato dalla dieta vegana tendenzialmente crudista.
Pare che per approfittare di tutti i principi nutritivi delle mandorle, si devono lasciarle in ammollo durante la notte. Grazie a tale processo, si può eliminare senza sbollentarle la buccia marroncina che le protegge e che agisce come inibitore degli enzimi naturali della Mandorla stessa. Mangiare mandorle in ammollo favorisce la produzione di enzimi digestivi che aiutano ad assorbire molto meglio i loro principi nutritivi. In più, lasciare le mandorle in acqua per almeno 8 ore, aiuta a liberare in esse l'enzima lipasi, un componente particolarmente potente che aiuta nella digestione dei grassi. Con 5 mandorle in ammollo al giorno si potenzia la memoria, si ottiene vitamina E, zinco, calcio, magnesio e acidi grassi essenziali omega 3. Aiuta ad approfittare molto meglio dei loro minerali ed antiossidanti, proteggendo vene ed arterie, favorendo la circolazione sanguigna ed ottimizzando la salute del rivestimento delle arterie. Sono una buona fonte di antiossidanti, in particolare di vitamina E, che si potenzia soprattutto quando viene ritirata la buccia marrone che riveste le mandorle. La vitamina E è un antiage e antinfiammatorio naturale.
Il bianco mandorlo in fiore è uno dei simboli della ricchezza della terra siciliana. Le mandorle, di cui tale terra abbonda, sono presenti in ogni Forma nella Cucina e nella pasticceria dell'isola. La Mandorla dolce ha un suo caratteristico sapore ed aroma che riesce a trasmettere ad alcuni cibi salati, rendendoli più delicati ed ingentilendoli, come avviene per alcune salse e per la preparazione di alcuni piatti di carne e di pesce. L'uso più generalizzato delle mandorle è in pasticceria; basti pensare a tutto quello che con esse si prepara nella pasticceria siciliana (mandorle atterrate, mandorle confettate, torrone e croccante, torta di mandorle ecc.). Un diffuso utilizzo è è quello di ricavarne il latte (impiegato in moltissime ricette e che oggi si trova in commercio, zuccherato, con il nome di orzata), pasta di mandorle, Biscotti tipici, torroni, torte, gelati, confetture. Dalle mandorle si ricava anche un Olio impiegato in profumeria, saponeria, in aggiunta ad emollienti e medicinali diversi.
La Mandorla ha la sua influenza pure nella sfera magico-superstiziosa. Come è noto tutte le anomalie naturali attirano la buona sorte, e quindi la superstizione popolare dice che, se la Mandorla è "doppia", appendendola con un nastro rosso dietro l'uscio scaccia ogni malocchio. Così l'uso di munirsi di oggetti particolari o dotati di attributi anomali come le mandorle bigemine allontana il malocchio. Le "mandorle cornute" vengono legate tra di loro con un nastro rosso e si appendono dietro l'uscio o al capezzale contro il malocchio e per la fecondità degli sposi. Pare infatti che il risveglio del mandorlo e le mandorle cornute al capezzale agevolino l'incremento demografico.
Della Mandorla ci sono diverse cultivar, una delle più pregiate è la Mandorla pizzuta di Avola. La Mandorla di Avola è un prodotto di qualità conosciuto in tutto il mondo. La Pizzuta ha un guscio liscio e duro che presenta dei piccoli pori. Il suo seme ha la Forma di una ellisse piatta, il cui Colore è rosso cuoio. È la Mandorla eletta della confetteria e della pasticceria per la sua raffinata qualità. Leonardo Sciascia diceva che la Mandorla di Avola è un ovale perfetto da far pensare ai volti femminili di Antonello Da Messina (pittore rinascimentale).
Mandorle pralinate
- Ingredienti per quattro persone:
- 200 grammi di mandorle
- 200 grammi di Zucchero
- 2 cucchiai di acqua
Sgusciate le mandorle e lasciatele intere. Mettete quindi tutti gli ingredienti in una padella e portate su fiamma molto dolce, mescolando in continuazione con un cucchiaio di legno. Lo Zucchero dovrà prima caramellare e poi ridiventare bianco. Continuate sempre a rimescolare finchè ogni Mandorla sarà ben ricoperta di Zucchero e divisa dalle altre. Versate infine le mandorle su di un vassoio e lasciatele raffreddare.
Biancomangiare di mandorle
- Ingredienti per 4-6 persone:
- 500 millilitri di latte di mandorle
- 50 grammi di amido per dolci
- 75 grammi di Zucchero semolato (solo se il latte non è zuccherato)
Intiepidite il latte di mandorle e aggiungetevi lo Zucchero e l'amido. Amalgamate bene l'amido fino a eliminare i grumi. Ponete sul fuoco dolce il composto e portate ad ebollizione. Prima di spegnere il fuoco lasciate un po' addensare, continuando a mescolare, poi versate in stampi da budino e tenete in frigorifero per qualche ora. Capovolgete la crema su piattini e guarnite il biancomangiare con pezzetti di Mandorla.