La potenza di un gesto, la forza di una visione (Testimonianza)
Andrea Sanlazzaro Aggiornato il 29/07/2025 20:00
Caro Giuseppe,
i tempi cambiano. E a volte cambiano davvero.
Non è soltanto questione di Software, di versioni, di righe di codice che si susseguono. No. Ci sono momenti in cui la Tecnologia smette di essere strumento, per diventare gesto Umano. E in quel gesto — semplice, Quotidiano, persino silenzioso — si compie una rivoluzione.
Il tuo Copia Braille è esattamente questo: una rivoluzione composta, discreta, ma capace di spostare orizzonti. Hai reso il Braille, da Linguaggio spesso confinato, una presenza viva nel mondo Digitale. Non più "sistema Speciale", ma lingua capace di circolare, affacciarsi nei post, nelle eMail, nei documenti condivisi, perfino in una chat.
E non è solo questione di Tecnica. È Cultura. È visione. È libertà.
Io sono tra quelli che il Braille lo ha conosciuto da bambino, che ci ha litigato, amato, talvolta perfino temuto. Perché impararlo significava, in fondo, accettare una realtà non Vista ma tutta da toccare.
Eppure — lo sai bene — quel sistema fatto di punti e di pazienza ha educato il nostro pensiero. Ci ha dato accesso al sapere, ci ha restituito dignità, ci ha resi lettori prima ancora che disabili. E questo, per chi non vede, è come respirare.
Ma oggi tutto questo si evolve, grazie anche a te.
Perché se una volta il Braille era fatto di regoli, punteruoli e pazienza monastica, oggi — con un solo gesto — può nascere in un secondo. Essere copiato, incollato, mostrato. E quella lingua segreta, fatta per pochi, ora può mostrarsi, farsi conoscere, farsi strumento di relazione.
Hai seminato una novità potente: la normalità dell’accessibilità.
Hai detto al mondo che il Braille non deve sopravvivere — deve vivere.
E, cosa ancora più bella, gli hai dato un modo per farlo.
C’è un momento, nel tuo Racconto, in cui scrivi di aver provato un brivido.
Quel brivido — permettimi — lo abbiamo provato anche noi. Perché ciò che hai fatto, Giuseppe, è molto più di un comando. È una finestra aperta su un futuro dove ciò che era invisibile finalmente appare.
Con stima sincera,
Andrea
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