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Braille e Tecnologie per la Disabilità Visiva

Biblos per Enti e Istituzioni: perché serve un Accordo integrativo

Aggiornato il 08/08/2025 08:00 
 

Sono un programmatore e un idealista. Da oltre vent'anni Lavoro a Biblos, un Word processor Accessibile progettato con una visione ben precisa: rendere la Scrittura, la Lettura e la stampa realmente inclusive per tutti, con particolare attenzione alle persone cieche e ipovedenti. Biblos non è un prodotto nato in un Laboratorio universitario, non è il frutto di un Progetto pubblico finanziato da fondi europei, non è neanche un Software "open source" da prendere e usare a piacimento; no, non c'è nemmeno un team di trenta sviluppatori sottopagati. C'è solo una persona che da vent'anni ci lavora, con passione e caparbietà. Biblos è il risultato della mia esperienza diretta, della mia competenza Tecnica e della mia determinazione, un Progetto indipendente che porto avanti con costanza, passione e serietà. E ogni riga di codice di Biblos racconta un pezzo della mia Storia.

Tuttavia, nel tempo, mi sono spesso scontrato con un paradosso frustrante: enti, istituzioni, scuole, associazioni che usano Biblos in modo sistematico senza neppure porsi il problema di instaurare un rapporto chiaro e corretto con l'autore. A volte c'è un silenzio imbarazzante, altre volte un uso disinvolto, superficiale, come se fosse tutto dovuto, come se il Software fosse una cosa che piove dal cielo, senza mani né mente dietro. Ecco perché è necessario chiarire, una volta per tutte, che per usare Biblos in ambito istituzionale è indispensabile stipulare un accordo integrativo, semplice ma serio, tra l'ente e chi l'ha creato. Non è una formalità: è una questione di responsabilità, di rispetto e di Cultura professionale.

L'autore: visione, impegno, responsabilità

Biblos non è nato per caso. È il frutto di un lungo Percorso, fatto di Ricerca, sviluppo e ascolto. Da sviluppatore con oltre quarant'anni di esperienza, ho costruito un Software Accessibile capace di fare cose che molti strumenti blasonati ancora oggi non fanno: dalla stampa in Braille al supporto alla Grafica Tattile, dall'uso con lettori di Schermo alla personalizzazione di ogni funzione.

Tutto questo non avviene per magia. Dietro c'è una persona che ha dedicato quarant'anni della sua vita allo Studio di queste materie, ci sono delle scelte precise, c'è una linea di sviluppo continua con aggiornamenti settimanali, miglioramenti costanti, supporto diretto agli utenti, riflessioni pedagogiche e investimenti personali.

Ho scelto di rendere Biblos Accessibile gratuitamente a migliaia di utenti, non per svenderlo, ma per permettere un accesso equo al sapere e agli strumenti digitali. Ma l'accessibilità non significa assenza di valore.

Biblos è un bene culturale, prima che tecnologico. È uno strumento che porta con sé una visione Sociale ed etica. E come ogni bene che ha valore, non può essere trattato come se fosse un prodotto generico da scaricare e dimenticare. Ho dedicato notti intere a ottimizzare funzioni di stampa Braille che altri ignorano completamente. Ogni ente che lo adotta senza dialogare, senza assumersi responsabilità, senza nemmeno sapere chi lo ha sviluppato, sta venendo meno a una forma minima di serietà istituzionale.

Gli enti: uso, vantaggi, obblighi

Quando un ente utilizza Biblos, ne trae vantaggi. Può formare il personale, Stampare testi accessibili, creare contenuti per studenti ciechi, valorizzare l'inclusione e presentarsi come realtà attenta all'accessibilità. In alcuni casi, alcuni enti ricevono persino visibilità, oltre che supporto Tecnico e aggiornamenti puntuali. Tutto questo a costo zero.

Il punto è: può un ente pubblico o privato, che si occupa magari di disabilità, Formazione, Educazione, continuare a operare in modo così approssimativo, senza un accordo, senza una cornice giuridica, senza Riconoscimento reciproco?

Da una Scuola, una docente mi ha scritto: “Abbiamo iniziato a usare Biblos e finalmente possiamo Stampare testi in Braille senza dipendere da nessuno.” È lì che capisci che stai facendo qualcosa di necessario.

Molti si sorprendono quando chiedo di stipulare un accordo integrativo. Alcuni si irrigidiscono. Altri tergiversano. Eppure si tratta di una prassi normale in qualunque ambito professionale. Nessuno si sognerebbe di usare un Software medico o ingegneristico all'interno di una struttura senza prima aver definito un contratto o un'intesa. Perché questo dovrebbe valere solo per gli "altri Software" e non per Biblos?

A volte mi chiedo: davvero serve ancora spiegare perché è necessario un accordo? In un Paese in cui anche la più piccola convenzione viene firmata con cura, l'uso regolare di un Software da parte di un ente può davvero restare fuori da ogni cornice formale? Un dirigente mi ha detto: “Ma è gratuito, no? Allora perché serve un accordo?” Quella frase mi è rimasta impressa. Spiega bene il problema.

Dietro questa superficialità si nasconde spesso una grave sottovalutazione: l'idea che, essendo un Software per ciechi, sviluppato da un cieco, allora sia meno "vincolante", meno importante, meno degno di attenzione. È un riflesso culturale tossico, che tende a sminuire ciò che proviene dal mondo della disabilità, quasi fosse un favore o una concessione.

L'accordo: chiarezza, tutela, collaborazione

L'accordo integrativo non è una barriera, ma un ponte. Serve a stabilire ruoli, Diritti, doveri. Serve a evitare malintesi e scivoloni istituzionali. Serve a garantire che l'ente sappia cosa sta usando, come lo usa, a quali condizioni, con quale supporto. E serve anche a me, come autore, per sapere con chi sto collaborando, in che contesto, con quali prospettive.

Non si tratta di vendere nulla, né di imporre limiti. L'accordo è lo strumento per far funzionare bene le cose. È il modo corretto per dire: "Usiamo Biblos? Bene. Facciamolo in modo serio, condiviso, riconosciuto".

È anche una forma di Riconoscimento Umano e professionale. Dire “stipuliamo un accordo” significa Riconoscere il valore del Lavoro altrui, la dignità dell'impegno, la necessità di non lasciare tutto in balia del pressappochismo.

Un ente serio non si spaventa di fronte a un accordo. Al contrario: lo cerca. Perché chi vuole lavorare bene ha bisogno di strumenti validi, relazioni stabili, collaborazioni trasparenti. E perché sa che agire nel vago e nell'informale, oltre a essere poco professionale, può anche avere conseguenze pratiche e legali.

In conclusione

Biblos è a disposizione di tutti, ma non è di tutti. È uno strumento libero, ma non anonimo. È un Progetto aperto, ma non senza regole. Non c'è settimana in cui io non riveda almeno una riga di codice per migliorare un dettaglio che nessuno ha chiesto, ma che farà la differenza. Chi desidera adottarlo in ambito istituzionale, educativo o associativo, deve farlo con consapevolezza e senso di responsabilità.

Non cerco un compenso. Cerco rispetto. Non offro un prodotto da supermercato, ma un Progetto culturale e Umano. E ogni ente che decide di fare le cose per bene, firmando un accordo chiaro, contribuisce a qualcosa di più grande: una Cultura dell'accessibilità che non sia mai improvvisata.

L'accordo integrativo è la base minima per costruire qualcosa di valido e duraturo. Vuoi usare Biblos nel tuo ente? Parliamone. Firmiamo un accordo. Mettiamo ordine nelle cose. Perché l'inclusione vera nasce dal rispetto reciproco e dalla responsabilità condivisa, non dall'improvvisazione.

Qui di seguito trovi la Pagina dedicata agli Enti che hanno già scelto di stipulare l'Accordo integrativo, adottando Biblos in modo consapevole e responsabile. Entro la fine dell'anno conto di superare quota 100: 100 realtà che escono dall'anonimato e dall'improvvisazione e scelgono un uso di Biblos fondato su serietà, competenza e legittimità.

Visita la Pagina dei Partner di Biblos.

Stai usando Biblos per un Ente o all'interno di un'organizzazione? È necessario regolarizzare l'uso sottoscrivendo l'Accordo integrativo. Scrivimi dalla Pagina Contatti.

Questo articolo è il frutto di conoscenza, esperienza e impegno. Se lo hai trovato interessante, il modo migliore per condividerlo è valorizzarlo: puoi citarne una parte e linkarne la fonte. Solo così offri il giusto Riconoscimento a chi lo ha creato.

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