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Due mie lettere aperte al ministro Stanca, per aprire e chiudere l'anno del disabile - Capitolo 27

Aggiornato il 16/07/2024 08:00 
 

Per continuare su un piano più operativo il discorso di cui al capitolo precedente e che sarà altresì oggetto dei successivi, si riportano qui due mie lettere aperte al Ministro per l'innovazione e le tecnologie, senatore Lucio Stanca, inviate in apertura e chiusura dell'anno europeo del Disabile: la prima infatti data 2 marzo, la seconda 14 dicembre 2003. Entrambe sono contestualmente pubblicate sulla lista di discussione LISTAVISTA.

Vengono qui riportate perché entrambe sono state oggetto di attenzione da parte del ministro, come testimoniato dalla risposta del suo Consigliere Dott. Francesco Leopardi Dittaiuti, e quindi devono quasi intendersi come un impegno a prendere almeno in seria considerazione i rilievi e le osservazioni proposte.

Nella prima di esse, quando il disegno di Legge non è stato nemmeno ancora presentato, si esplicitano tra l'altro concetti di cui la Legge "in fieri" avrebbe dovuto tener conto:

- Si auspica la reiterazione di quanto avvenuto per la circolare n. 32 dell'AIPA: esposizione sul Web dei semilavorati normativi per poter recepire critiche, emendamenti e suggerimenti dal tessuto Sociale;

- I supporti multimediali acquistati, venduti o distribuiti dalle P.A. devono essere accessibili;

- Idem dicasi per le banche dati;

- I libri di testo per ogni ordine e grado dell'Istruzione dovranno essere accessibili e fruibili in formato digitale: si auspica al riguardo un coordinamento tra il ministero della innovazione e quello della Istruzione perché le convenzioni per la fornitura di libri di testo garantiscano l'accesso e la fruibilità ai disabili;

- Bisognerà ridisegnare in termini meno paradossali la distribuzione delle tecnologie assistive di supporto all'handicap: si auspica, specie in fase di regolamento attuativo e di norme tecniche, il coordinamento col ministero della salute a cui carico sono le tecnologie assistive;

- Il campo delle tecnologie assistive può essere un più che utile "banco di prova" per l'introduzione dell'"open source" nella P.A..

La seconda, appena tre giorni prima della definitiva approvazione al Senato della Legge, parte dal dibattito sulla lista LISTAVISTA a proposito di un lancio di ADNKronos del 6 dicembre 2003, riportato da Aldo Corsa.

In questo lancio il ministro Stanca dichiara di far proprio un progetto del MIUR per assicurare l'uso dei testi scolastici attraverso il Computer ai disabili.

Il testo dell'articolo viene riportato come appare il 13 dicembre su LISTAVISTA, introdotto da un commento di Aldo Corsa. Rispondo ad Aldo, inviando per conoscenza al ministro Stanca, argomentando che:

A) Se esiste un tal progetto, dal momento che su Internet non ve n'è traccia, esso potrebbe integrare il Lavoro di persone che, come me, come altri, è sinergico al progetto.

B) I disabili possono avere un ruolo paritario anche nello sviluppo, non solo nel test, di questo ed altri progetti simili, dal momento che, nonostante le leggi vigenti, compresa quella che si sta approvando, li releghino a funzioni marginali e spesso superate, (es. centralini) possiedono conoscenze e competenze che vanno valorizzate proprio nello sviluppo di tali progetti.

C) Esistono persone che anziché crogiolarsi da un convegno all'altro, svolgono Lavoro utile che non può essere misconosciuto.

Questa lettera viene introdotta dalla risposta, per il ministro, del suo consigliere, il Dott. Francesco Leopardi Dittaiuti, a sottolineare l'attenzione ad essa accordata dal ministro.

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Prima lettera aperta al ministro Stanca (2 marzo 2003)

To: listavista@list.keycomm.it

Cc: l.stanca@governo.it,batini@aipa.it

Subject: [Listavista] Lettera aperta al Ministro dell'Innovazione Lucio Stanca

-

N.B. Chiunque in questo contesto voglia far pervenire il suo competente parere al ministro della Innovazione Tecnologica Dott. Lucio Stanca e al prof. Carlo Batini dell'AIPA, deve semplicemente fare reply-to-all su questo messaggio.

Egr. Ministro Lucio Stanca,

chi le scrive fa parte del gruppo di Lavoro "accessibilità e tecnologie informatiche nella P.A., coordinato dal prof. Batini. Lo stesso prof. Batini può testimoniarLe, come del resto documentato nel libro "i disabili nella società dell'Informazione" Ed. Franco Angeli, a cura dell'AIPA, che la stessa costituzione del gruppo di Lavoro assunse una valenza sui generis: per la prima volta una amministrazione dello Stato prestava la dovuta attenzione a determinate problematiche ascoltando la Voce di Internet (e quindi dei cittadini) oltre a quella delle istituzioni cui solitamente si demanda la gestione di problemi come quello dell'handicap. In quel caso si decise di dare audience a un gruppo di disabili noti per aver progettato e distribuito strumenti di tecnologia assistiva che si erano fatti portatori di una petizione sulla inaccessibilità dei siti pubblici presso l'AIPA, or sono tre anni fa.

Dopo essermi presentato mi permetto sottolinearLe un altro aspetto per cui sono orgoglioso di aver partecipato a questo gruppo di Lavoro che ha contribuito alla elaborazione della circolare 06/06/2001 n. 32 dell'AIPA recante: "criteri e strumenti per migliorare l'accessibilità dei siti Web e delle applicazioni informatiche a persone disabili". La bozza quasi definitiva di detta circolare fu esposta per due mesi sul sito e furono raccolte e valutate proposte di emendamento che arrivarono da vari soggetti organizzati, permettendo arricchimenti e verifiche. Mi augurerei che Ella volesse seguire questa prassi dimostratasi positiva per il disegno di Legge che si appresta a presentare.

Desidero con la presente sottolinearLe alcuni aspetti che il dibattito telematico sta focalizzando come di assoluta urgenza eche tuttavia già sono presenti nel materiale a disposizione del Suo Ufficio Legislativo, tra l'altro anche in forma di articolato cui per brevità mi riferirò, avendo prodotto la bozza di proposta di Legge che ho inviato a tutti i deputati (ovviamente via e-mail) già nella scorsa legislatura l'11 settembre 2000 e riproposta, accompagnata da 150 firme raccolte in 20 giorni, il 09/01/2002.

Ho altresì aderito alla richiesta da parte degli On. Campa e Palmieri di suggerire miglioramenti ed emendamenti al loro testo segnalando appunto quelle cose in cui era carente e che sono le stesse che vengo a sottoporLe.

1) Una Legge seria sulla accessibilità non può prescindere dai supporti multimediali acquistati, venduti o distribuiti dalle P.A.. È vergognoso leggere sulla stampa di un CD dell'Agenzia delle Entrate che permette di fare la dichiarazione dei redditi comodamente da casa e che questo CD risulti inaccessibile proprio a quelli, i disabili, che da questo trarrebbero il maggior giovamento. È vergognoso che il dizionario Bompiani, dichiarato dall'Unesco opera di interesse mondiale, sia inaccessibile ai disabili e ciò alla faccia di tutto il parlare che si fa sul tema, specie a causa dell'anno europeo del Disabile.

2) L'accesso alle banche dati e in generale alle "informazioni finali" deve essere garantito e per questo i regolamenti attuativi del disegno di Legge che si accinge a presentare dovranno tenerne conto: il discorso accessibilità-usabilità non si esaurisce al Web che ovviamente è solo un mezzo, dove il fine è il contenuto finale, ciò che serve.

3) Sarebbe opportuno avviare una collaborazione tra il suo Ministero e quello della Pubblica Istruzione per avviare interventi atti a garantire ai cittadini, specie se disabili, il Diritto alla Istruzione e alle pari opportunità: Bisogna studiare delle convenzioni che consentano agli studenti disabili di poter frequentare (veramente alla pari con l'aiuto dell'Informatica e dell'accessibilità) le scuole di ogni ordine e grado, supportando il personale di Sostegno con strumenti e formazione adeguati ad impedire l'Info esclusion". A tale riguardo andrà posta particolare attenzione alle convenzioni pubbliche ed agli appalti di siti e forniture di materiale multimediale cui vanno applicate le stesse disposizioni per il Web, tenendo anche conto che i disabili sono più lenti nella consultazione on-line e che questo ha dei costi che possono essere azzerati o ridotti se si forniscono supporti consultabili off-line con gli stessi contenuti.

4) È assolutamente urgente che la Commissione da Lei nominata per le categorie deboli avvii un discorso col ministero della Salute per regolamentare ed aggiornare le problematiche connesse all'erogazione degli ausili informatici per i disabili: è infatti ridicolo e vergognoso che l'oculista debba prescrivere il tipo di software più idoneo all'uso del Computer per un cieco o che il fisiatra prescriva un emulatore di tastiera o di mouse ad un traumatizzato. È vergognoso che una Amministrazione come quella italiana, con centinaia di migliaia di computers in rete, non riesca a fare sapere al cittadino quanto incida sulla spesa sanitaria nazionale il costo degli ausili informatici per i disabili. È vergognoso che il nomenclatore tariffario di tali ausili non venga aggiornato dal 2000 ma quello che importa è che siano rivisti i criteri e la stessa ottica con cui si approccia il problema: gli ausili informatici non sono delle protesi; il Computer non è una protesi del cervello ma solo uno strumento potentissimo al servizio della emancipazione dell'uomo.

Se avesse avuto la pazienza di arrivare fin qui nella Lettura, ne approfitto per porLe un'altra questione che ho posto più volte al prof. Batini nel corso dei nostri lavori.

Ogni tanto si sente che la P.A. vuole Aprire alla sperimentazione dell'"Open source". Mi hanno detto che all'Handimatica Ella avrebbe mostrato un certo interessamento allo stand delle istituzioni per un prototipo di sintesi vocale free ed open source implementato dal sottoscritto mettendo insieme materiale prodotto nell'ambito di collaborazione internazionale tra università ed enti di ricerca.

A questo titolo voglio proprio sottolinearLe un concetto. La sperimentazione dell'"Open Source" può rivelarsi fondamentale per assicurare alle tecnologie assistive di poter seguire la troppo rapida evoluzione tecnologica. Gli alti costi di dette tecnologie assistive, prevalentemente a carico dello Stato e dei datori di Lavoro, sono infatti fortemente condizionati da rigidità strutturali di un mercato ristretto, da costi di importazione e di traduzione/documentazione italiana, e quindi si adeguano con un certo ritardo all'evoluzione tecnologica: non staremmo qui a porLe problemi di accessibilità del CD della Bompiani se gli screen reader, anche nelle ultime versioni, fossero in grado di consentirne l'uso per esempio ai non vedenti.

Provenendo Lei dalla IBM sa quanta importanza si annetta da quelle parti sia all'"open source", sia alle tecnologie assistive e del resto anche grossi nomi come Microsoft e Borland, Sun ecc. hanno aperto all'Open source, ed anche il W3C di cui il Governo italiano è membro.

Lo sviluppo di tecnologie assistive con la modalità della gratuità e dell'Open source garantisce da un lato la circolazione del know how connesso ed indi una conoscenza più approfondita delle problematiche connesse all'accessibilità-usabilità dei mezzi informatici da parte dei disabili, dall'altro riduce i costi connessi a carico della collettività e/o dei contribuenti.

Auspicherei quindi che qualche briciola del budget del Suo Ministero andasse a questo tipo di sperimentazione. Ma, in tema di sperimentazione, si potrebbe anche pensare ad una sua forma più estrema: erogare il finanziamento al raggiungimento dell'obbiettivo, verificatane l'efficacia, e in prospettiva di essere reinvestito con le stesse modalità, secondo una formula solitamente usata nei concorsi artistici.

Spero che l'attenzione da Lei prestata alla presente sia in funzione del feedback che riceverà da altri utenti a dimostrazione che i concetti qui esposti non siano frutto della mia mente peregrina.

Distintamente

Donato Taddei

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Aldo Corsa commenta e riporta un lancio ADNKronos.

Di seguito il testo integrale dell'articolo, fonte ADNKronos.

Io credo che la cosa meriti la massima pubblicità possibile, compresi toni trionfalistici e pubblici ringraziamenti al ministro, affinché nessuno pensi di fare marcia indietro. Ricordiamo che la norma in approvazione al senato assomiglia, per vaghezza, ad una Legge quadro: saranno i decreti attuativi (sui quali lavorerà la segreteria tecnico-scientifica di cui fa parte Paolo Graziani) a stabilirne effettivamente la portata. Se il ministro (che è colui che firmerà tali decreti) dice che i libri di testo devono essere accessibili, allora non vedo ostacoli alla realizzazione di questo sogno. Poi dopo si penserà a rendere la cosa efficiente, ma per adesso dobbiamo battere su questo chiodo (almeno secondo me). Che ne pensate voi?

Saluti.

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notizia del 06/12/2003

13:10 DISABILI, STANCA: “ENTRO L'ANNO Legge PER ACCESSO A Informatica

Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie: “Il testo ha già avuto il via libera dalla Camera e il 10 dicembre comincerà l'esame al Senato”

Roma, 6 dic. - (Adnkronos) - “La Legge per favorire l'accesso delle persone disabili agli strumenti informatici sarà approvata entro l'anno”. Lo ha annunciato il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio STANCA, alla Conferenza di chiusura dell'Anno europeo dei disabili, in corso a Roma. “Il testo - ha aggiunto - ha già avuto il via libera, all'unanimità, dalla Camera e il 10 dicembre comincerà l'esame al Senato. Con questa disciplina l'Italia sarà il primo Paese in Europa ad avere un quadro normativo esauriente sull'accessibilità”.

E un Riconoscimento internazionale al disegno di Legge, come normativa esemplare per il superamento delle barriere digitali, è arrivato ieri in occasione di un convegno sull'invecchiamento promosso a Washington dalla UE e dal governo statunitense. L'obiettivo, ha dichiarato il ministro, “è quello di promuovere una società basata sulle tecnologie dell'Informazione per tutti. I portatori di disabilità, infatti, sono una componente rilevante della società, che deve trovare piena cittadinanza grazie anche a politiche basate sull'ICT”.

La Legge, ha spiegato il ministro, “garantirà il Diritto di accesso ai servizi informatici della pubblica amministrazione centrale e locale. Per i siti di nuova realizzazione il rispetto dei requisiti sarà obbligatorio e prevediamo che, in tre anni, tutti i portali della P.A. saranno accessibili. Mentre, per i privati, non sarà un obbligo, ma un fattore di stimolo a promuovere l'accessibilità dei loro siti attraverso forme di autocertificazione riconosciute dal governo”.

Il disegno di Legge prevede, inoltre, che tutti i libri di testo delle scuole siano resi disponibili in formati leggibili anche al Computer da non vedenti, per esempio attraverso la Voce artificiale. “È un progetto del MIUR - ha detto STANCA - da noi sostenuto e condiviso e, a quanto ci risulta, è il primo al mondo”. Nel testo si parla, poi, di telelavoro, come strumento per una reale integrazione dei disabili nell'ambiente di Lavoro sia pubblico sia privato.

scienza & Web - Adnkronos

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Seconda lettera aperta al ministro Stanca, introdotta dalla risposta del dott. Leopardi

From: Francesco Leopardi

Sent: Tuesday, December 16, 2003 5:55 PM

Subject: Sua e-mail al Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie.

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La informo che il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha ricevuto la Sua e-mail di seguito riportata e mi ha incaricato di ringraziarLa per le Sue osservazioni e inviarLe gli auguri per le imminenti festività.

Le comunico che la Sua e-mail è stata trasmessa alla competente "Commissione interministeriale permanente per l'impiego delle tecnologie dell'Informazione e della comunicazione a favore delle categorie deboli o svantaggiate".

Con i migliori saluti.

dott. Francesco Leopardi Dittaiuti

Consigliere del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie

Via Isonzo, 21/b - 00198 Roma

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-----Messaggio originale-----

Da: Donato Taddei [mailto:do.taddei@virgilio.it]

Inviato: domenica 14 dicembre 2003 15.24

A: listavista@list.keycomm.it

Cc: Stanca Lucio

Oggetto: R: [Listavista] Stanca, utopista più di me

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In risposta ad aldo e P.C. Al ministro Stanca

In questi due anni abbiamo letto molte interviste e lanci di agenzia concernenti dichiarazioni e intenzioni del ministro Stanca, perfino troppe rispetto ai fatti ma non sono qui per fare appunti, giusto l'opposto.

Con riferimento allo stralcio sotto riportato

scienza & Web -55 55Adnkronos notizia del 06/12/2003

Il disegno di Legge prevede, inoltre, che tutti i libri di testo delle scuole siano resi disponibili in formati leggibili anche al Computer da non vedenti, per esempio attraverso la Voce artificiale. “È un progetto del MIUR - ha detto STANCA - da noi sostenuto e condiviso e, a quanto ci risulta, è il primo al mondo”.

Ricordo che un anno fa, alla mostra-mercato Handimatica, presso lo stand delle Istituzioni il ministro poté ascoltare un "manufatto" di Voce artificiale free, cui aveva contribuito anche il sottoscritto, oltre al CNR di Padova e ad una università belga, precisamente il politecnico di Mons.

La semplice demotivazione mi ha finora impedito di effettuare un nuovo e più efficiente rilascio, a tutt'oggi in fase molto avanzata dello sviluppo.

Leggiamo ora di questo progetto del MIUR a tutt'oggi chiuso in qualche cassetto o peggio in pectore perché certamente in rete non vi sono tracce.

Bene. non crede il signor ministro che il mio Lavoro, tra l'altro come dipendente dell'INPS, possa e/o debba essere integrato in questo progetto, se non è una operazione di Immagine quanto Ella ha dichiarato al Senato a proposito di "open source" e che ovviamente caldeggio: le P.A. devono sperimentare lo sviluppo di sistemi aperti, basati sulla interoperatività, assicurando un ritorno di know how diffuso e sistemico.

Come noi tutti sappiamo, e spero se ne sia accorto anche il signor ministro, esistono anche disabili con elevate capacità tecnico-scientifiche come alcuni membri della stessa segreteria della commissione Ridolfi. Esistono anche sviluppatori di applicazioni per disabili che anziché far bella mostra nei convegni e sulla stampa, fanno da anni volontariamente e gratuitamente Lavoro utile di elevata capacità tecnica anche specifica (Farò per esempio il nome dell'ing. Guido Ruggeri) ma potrei citare anche gli esperimenti di sintesi vocale del signor Giuseppe Di Grande, che però di Lavoro fa il centralinista non vedente (e il signor ministro sa credo quanto il sistema dei centralini sia tecnologicamente obsoleto di questi tempi) presso una P.A., l'ospedale di Avola. L'amico aldo cui rispondo è per esempio anch'egli Disabile visivo dipendente dell'INPS, con notevoli conoscenze informatiche (XML p.es.) e ha dovuto letteralmente strappare coi denti il passaggio a una mansione adeguata alle sue competenze e conoscenze, perché sarebbe (e purtroppo rischia di dover esserlo ancora vista la pessima formulazione in merito della sua Legge) destinato ad ammuffire insieme ai centralini.

Ovviamente saprà anche della partecipazione del MIUR al progetto Lambda e conoscerà anche il Prof. Flavio Fogarolo e Paolo Graziani che sono nella segreteria tecnica della commissione Ridolfi.

Come ho avuto riscontro e-mail dal Dott. Leopardi Dittaiuti del suo entourage, in altra occasione Ella ha prestato attenzione alle mie osservazioni, pertanto le dico francamente utilizzando una rappresentazione diremmo binaria: l'1 è la partecipazione dei disabili, nel contesto sistemico, di cui sopra, cioè attori tra gli altri di questi progetti: attenzione ho detto attori, non comparse; sviluppatori non tester, persone non enti, riconoscimenti non obblighi.

Viceversa è lo 0, la negazione della reale integrazione, è una presa in giro, la solita! che ha prodotto solo getti, pietismo, emarginazione e sperpero di denaro pubblico.

La credibilità di quanto Lei ha voluto nella Legge, o di quanto da Lei esternato alle agenzie, cioè di voler offrire anche ai disabili ma a tutti i cittadini opportunità non solo di servizio ma occasione di “reale” integrazione, ecc. ecc. poiché (piccolo particolare) passa anche sulla mia pelle di Disabile informatico, si gioca su questo: meno cose da e/o per i disabili, più cose per tutti, opportunità di emancipazione e anche di riscatto reale, di integrazione pair to pair, o viceversa l'inferno è lastricato di buone intenzioni per cui anche le sue finiranno nello stesso luogo.

Si dice infine nell'articolo:

prevediamo che, in tre anni, tutti i portali della P.A. saranno accessibili.

Sarebbe una iattura: intanto impiegare tre anni solo per rendere accessibili i portali della P.A. Sarebbe come dire che in tre anni gli "scivoli" previsti tre anni fa dalla circolare Bassanini sulla accessibilità dei siti Web della P.A., piuttosto disattesa, si faranno nei prossimi tre; ma spero proprio abbia capito che il problema non è solo avere lo "scivolo" che ti conduca al servizio ma il servizio stesso, altrimenti è una beffa, uno sperpero, in una parola ignominiosa ipocrisia. Per farLe un esempio il sito www.pubbliaccesso.it, voluto dal suo ministero, pur essendo Accessibile, non mi permette di rintracciare i componenti della segreteria tecnico-scientifica della commissione Ridolfi, eppure tale organismo ha ereditato i compiti del gruppo di Lavoro a cui, stando a quel che mi ha scritto il dott. Zoffoli, avrei contribuito brillantemente.

Chiaro il concetto? Il problema non è avere lo scivolo che ti conduce all'ufficio vuoto: sarebbe una presa in giro truffaldina che nessuno merita, ancorché Disabile. Superfluo precisare trattarsi di una esemplificazione estremizzata.

Donato Taddei