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AIPA: Riunione del gruppo Accessibilità e tecnologia informatica - Capitolo 10

Aggiornato il 19/03/2024 08:00 
 

Il gruppo di Lavoro di cui fin qui si è detto aveva durata di quattro mesi e un budget di 15 milioni. Poiché la circolare era ancora in alto mare mentre riscuotevano consenso le altre iniziative, come seminari ecc., il gruppo viene riconfermato con durata annuale e con un budget di 300 milioni.

Il 24 gennaio 2001 il gruppo di Lavoro viene reinsediato e si fa il punto sullo stato dei lavori. Ciò che segue è il mio Racconto di questa riunione. Si decide tra l'altro che il Documento, appena approvato sia messo sul Web dell'AIPA, per sollecitare emendamenti e suggerimenti anche e soprattutto dall'esterno. Come era mia abitudine ho girato questo Racconto alle liste, in particolare UicTech. Mi era capitato di far da tramite, con la partecipazione a questo gruppo, tra gli utenti disabili e la P.A., nel tentativo di promuovere l'apertura di canali bidirezionali tra P.A. e utenti e perciò riportavo.

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Questo è il mio Racconto della riunione del gruppo di Lavoro "Accessibilità e Tecnologia Informatica nella pubblica amministrazione" presso l'autorità Informatica (AIPA).

Documento Graziani

Viene posto in discussione il Documento Graziani, modificato all'ultimo momento secondo le indicazioni del coordinatore prof. Batini. Se approvato, tale Documento sarà sottoposto alla riunione dell'Authority, poi messo sul sito dell'AIPA per dare addito ai commenti di tutti. Appena sul sito siete tutti pregati di inoltrare i vostri commenti al riguardo: come vedete la trasparenza non è un "capriccio scomodo" ma una pratica necessaria.

Il coordinatore invita tutti a precisare nei loro interventi se intendono, stante questa ulteriore verifica, bocciarlo in toto e rinviare a una prossima riunione o fare solo emendamenti. Tutti concordano sulla necessità di non perdere altro tempo e si passa agli emendamenti.

Il prof. Le Moli lamenta la carenza del Documento per quanto riguarda le problematiche specifiche dell'afasia e delle altre disabilità cognitive e in particolare riferimenti al Linguaggio del corpo.

Viene respinto per formulazione non matura e ci si accontenta delle poche righe al riguardo contenute nel Documento Graziani.

John Fischetti fa delle obbiezioni al concetto di "accessibilità strumentale", sottolineando che non è un problema di elencazione di configurazioni di tecnologie assistive ma piuttosto un problema di conoscenza delle problematiche, di "Cultura", come ha dimostrato il problema delle barriere architettoniche.

Taddei e Fischetti sollevano il problema del settembre 2000. Fischetti richiama i concetti contenuti nel Libro "Web usability" di Jakob Nielsen secondo cui bisogna tener presente un periodo di almeno due anni di "anzianità" del Software.

Il coordinatore propone di arretrare la data al gennaio 2000, Graziani accetta. Con questa modifica si procede alla votazione e viene respinto l'emendamento Taddei-Fischetti, con scarto minimo dovuto sostanzialmente ai voti del personale dell'AIPA e del coordinatore.

Fischetti inoltre presenta un emendamento, accolto, circa il fatto che bisognerebbe essere più precisi per quanto riguarda l'uso del Mouse e dei suoi emulatori per quanto riguarda le disabilità motorie e le difficoltà connesse all'uso di dispositivi di puntamento in presenza di bottoni troppo piccoli o ravvicinati: propone, per una risoluzione media di Schermo, di raccomandare pulsanti ingranditi e distanziati (almeno 50 pixel). Graziani obietta che tali problemi possono essere ovviati utilizzando la Tastiera ma Fischetti insiste dicendo che non si può costringere chi ha problemi nell'uso delle mani a Scandire sequenzialmente lo Schermo col tasto tab o con le frecce, come fanno i non vedenti, anziché puntare direttamente all'oggetto desiderato. Il coordinatore e Taddei osservano come, per la stessa Storia del gruppo di Lavoro, spesso si prende il problema dei non vedenti a modello di tutte le disabilità, il che non è sempre vero.

Secondo argomento: il rifinanziamento del gruppo:

Al gruppo sono stati assegnati 300 milioni, contro i 15 della prima tornata. Vengono ripartiti tra vari soggetti: Università Roma3, Consorzio Interuniversitario, Scuola superiore della P.A., INPS, per finanziare ricerche condotte da questi enti rispetto alla accessibilità dei siti pubblici, corsi Pilota per personale pubblico, valutazione dell'impatto della accessibilità ecc. Alcune di queste risorse saranno dedicate a un grosso convegno da tenersi in aprile in collaborazione tra AIPA, INAIL, ASPHI e ovviamente l'INPS, CNR...

Taddei lamenta l'assenza in queste proposte della sua precedente proposta per la creazione di un gruppo specifico per la produzione di tecnologie assistive open source come dal messaggio Johnathan aggiungendo la considerazione che forse ciò deriva dal fatto che non c'è allo stato una richiesta di pubblico denaro.

Il coordinatore precisa che non si tratta di questo. Egli ha presente la proposta del Taddei ma allo stato la ritiene immatura o meglio suscettibile di sviluppi entro i prossimi giorni: precisa inoltre che esiste già un gruppo presso l'AIPA che si occupa di open source, si riserva di comunicare al Taddei entro qualche giorno delle sue novità rispetto a contatti già in via i definizione.

La Seconda parte della riunione viene dedicata al problema della Formazione del personale pubblico e a uno Studio del Ministero delle finanze per valutare i costi aggiuntivi derivanti dalla trasformazione dei siti secondo modalità accessibili. Da questo Studio risulta che la trasformazione di siti esistenti, specie di grandi dimensioni, ha un costo aggiuntivo oscillante tra il 10% e il 20%. Viceversa si colloca decisamente al di sotto del 10% l'aggravio di Spesa per siti da progettarsi ex novo e può raggiungere perfino il minimo dell'1% come indicato dal Fischetti.

Infine il prof. Batini, accogliendo una richiesta in tal senso avanzata dal Taddei, sulla base di considerazioni emerse da una "mini indagine"informale sui costi delle tecnologie assistive (alias: un aiutino me lo date?), incarica la dottoressa Pastorino del Ministero della Sanità di procedere, nei limiti e con gli strumenti di controllo disponibili presso il Ministero, di svolgere una istruttoria su questo edi fornire dati anche prima della prossima riunione.

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Fin qui il mio confuso report. Quando il prof. Batini mi ha detto che se ero capace in giornata di formulare una proposta più matura non avrebbe avuto problemi ad approvarla nella stessa riunione, mi sono ovviamente dichiarato incapace e ho chiesto aiuto ai presenti. In particolare agli ing. Arnao e Grassi dell'ASPHI i quali mi hanno detto che non c'era assolutamente alcun problema da parte loro e nemmeno da parte del coordinatore. Abbiamo parlato di ciò più concretamente col prof. Artico, specie per quanto riguarda i gruppi operanti presso l'università di Padova.

Stamattina in INPS abbiamo avuto una richiesta di contatto da parte del CNR di Firenze che sembra stia preparando un qualcosa sull'open source (naturalmente è stato anche sentito al riguardo il Graziani cui già ieri avevo chiesto di spingere su questo!).

In conclusione anche questa cosa è in qualche modo partita, salvo precisarne i contorni nei prossimi giorni. Comunque sembra, (dico sembra!) stia prendendo piede l'idea del "concorso", come adombrata da me su questa lista prima di natale, nel messaggio dal titolo "Una idea peregrina", che riporto di sotto.

Ciao, Donato

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Subject: Una idea peregrina

Intanto esprimo la mia soddisfazione perché sta cominciando a farsi strada una idea da me sempre predicata: bisogna rispondere al "taglieggio" dei mercanti di "tecnologie assistive", come oggi si dice.

Frequentando da poco la lista non ho molto capito a cosa si riferissero Giuseppe Di Grande e Francesco Tranfaglia; quello che ho capito è che, vivaddio, si è intrapreso anche su questo la strada dell'"organizzazione spontanea". Ci sono infatti tra noi tanti piccoli cervelli che, messi insieme, potrebbero "contrastare" questo taglieggio, non con le polemiche, ma con i manufatti.

Ora all'interno del gruppo di Lavoro "accessibilità, Tecnologia Informatica e pubblica amministrazione" presso l'autorità Informatica mi vado battendo, fin dalla petizione che a questo gruppo ha dato origine, perché ci sia un coordinamento tra le P.A. finalizzato alla produzione e alla distribuzione gratuita di tecnologie assistive per i disabili. Per ovvie ragioni questo punto si pone in via solo ipotetica, finora, come dire che non mi ridono in faccia per Educazione.

Comunque butto qui una idea che mi sta frullando da un po' su come questa cosa si potrebbe materializzare. La sparo.

Se lo stato sganciasse 500 milioni all'anno (cifra ben miserabile!), per la Ricerca in tal senso, magari suddivisa a carico dei bilanci delle singole amministrazioni (un po' per uno non fa male a nessuno!) con questi si potrebbe "premiare" in tranches da 5-10 milioni ciascuno, gli sviluppatori di tecnologie assistive per i disabili in questo modo. Ognuno può partecipare al concorso: dipendenti, disoccupati, volontari, chi vuole. Analogamente a quanto avviene in molti concorsi artistici, tutti i lavori, premiati o meno, sono disponibili gratuitamente dal sito di chi ha mollato i Soldi, che così si fa l'Immagine. Chi ha fatto i migliori lavori prende una tantum un po' di schei, sempre buoni anche per chi ha il posto e fa questo a tempo perso.

Non pensate che così in qualche anno andrebbe a fare in culo il nomenclatore tariffario? forse addirittura qualche piccolo cervello, purtroppo per lui, sarebbe costretto a quella famosa "questua" che tanto avversava. Ma sicuramente le ASL avrebbero un risparmio notevole.

Ora cosa mi consigliate? Vale secondo voi la pena di prendermi dell'idiota proponendo una cosa del genere? Ovviamente parlo se secondo voi ha senso: come avete visto, quando lo ritengo giusto, non mi disturba fare la figura dell'imbranato, quindi nemmeno dell'idiota.

Ciao, Donato