Terapia genica o bulbo oculare biotech, due approcci scientifici per dare la vista ai ciechi
Giuseppe Di Grande Aggiornato il 12/06/2020 11:00Due notizie di queste ore ci informano di due innovazioni scientifiche, che viaggiano su due strade parallele ed hanno lo stesso obiettivo: dare la Vista a chi è cieco.
Il Quotidiano La Repubblica titola: "Terapia genica per recuperare la Vista, nuove scoperte grazie ai pipistrelli"
I pipistrelli negli ultimi mesi sono tanto di moda, parlarne, direttamente o indirettamente, fa sempre notizia. In questo caso il povero pipistrello porta delle buone notizie, infatti ci troviamo di fronte a una Terapia genica a tripla azione per chi è affetto da degenerazione maculare senile e da Retinite pigmentosa. "La scoperta è stata fatta dai ricercatori del Deutches Primatenzentrum di Gottinga, in Germania, che hanno pensato di riattivare i fotorecettori danneggiati ricorrendo alla luce del vicino infrarosso, la stessa utilizzata da questi animali per localizzare le loro prede."
Gli scienziati tedeschi quindi hanno preso spunto dalla visione dei pipistrelli, che, diversamente da come li classifica il Quotidiano, non sono uccelli bensì mammiferi, anche se hanno le ali. Repubblica scrive ancora: "I pipistrelli, infatti, utilizzano i canali ionici sensibili al calore per rilevare la presenza di prede o di predatori nelle vicinanze. Gli scienziati hanno provato a dotare i fotorecettori umani della stessa sensibilità al vicino infrarosso posseduta dai pipistrelli. E dopo vari tentativi sono arrivati alla realizzazione di un sofisticato sistema costituito da tre elementi: il primo consiste in porzioni di DNA ingegnerizzato e serve per assicurare che la codifica genica per il canale sensibile al calore venga espressa solo nei fotorecettori, il secondo è una nano-particella che assorbe efficacemente la luce del vicino infrarosso, il terzo Componente è un anticorpo che garantisce un forte legame tra il canale sensibile al calore espresso nei fotorecettori e le nano-particelle che catturano la luce nel vicino infrarosso e rilasciano calore."
Quando Repubblica racconta gli esperimenti sui topi l'interesse per questa notizia scema quasi del tutto, già provati da anni di notizie dove tanti topi fortunati hanno riacquistato la Vista, evidentemente non condividendola con gli umani che gliel'hanno donata. O dai topi si passa alla sperimentazione sugli esseri umani, oppure si fa in modo da trasformare gli esseri umani in topi, visto che di esperimenti sui topi mai arrivati all'Uomo in questi anni ne abbiamo lette a iosa. Il miracolo is yet to come, cioè è là da venire.
L'altra notizia arriva dal Giornale D Day. Chissà se il suo nome sarà da auspicio per liberare i ciechi dal "buio" della cecità. Temo che passerà ancora qualche anno, perché in questo caso il Giornale ci informa che "Il primo Occhio bionico al mondo e' pronto: sferico e dotato di retina 3D. Ha potenzialità infinite".
L'entusiasmo dei giornalisti quando si tratta il tema di dare la Vista ai ciechi ha in sé un pizzico di fantascienza. L'Occhio bionico a me riporta alla mente l'Uomo da sei milioni di dollari, il telefilm degli anni ottanta. La mia parte transumanista esulta di fronte a un ritrovato tecnologico come questo. Un bulbo oculare che dà la Vista a chi è cieco è qualcosa di fantastico, e non solo. Che la Vista venga potenziata è addirittura al di là di ogni aspettativa reale, a meno che non si viva in un film di fantascienza dove queste tecnologie sono all'ordine del giorno. La mia parte naturalista invece è attonita, pensa che già riavere la Vista naturale sarebbe un risultato auspicabile. Ma entriamo nella notizia.
"Il primo Occhio Artificiale sferico al mondo dotato di sensori al posto dei fotorecettori, nervi ottici fatti di metallo liquido, e una retina semisferica. Un'imitazione quasi perfetta dell'Occhio Umano che potrebbe consentire anche una Vista potenziata."
Questa è pura Poesia, a parte quel condizionale che stona un po'. Gli scienziati stavolta sono della Hong Kong University of Science and Technology (HKUST). Questi ricercatori hanno sviluppato il primo Occhio Artificiale sferico dotato di una "retina 3D".
Nell'articolo si cita la "visione Artificiale" data dagli occhiali che, attraverso una fotocamera, mandano al nervo ottico i necessari segnali per... sviluppare la visione. Posso aggiungere che la visione è molto approssimata, a detta di chi ha subito l'Operazione per l'innesto di questo impianto. La soluzione quindi è stata quella di copiare l'Occhio Umano.
"Alla HKUST hanno quindi pensato non a qualcosa da indossare, ma a un Occhio bionico chiamato EC-Eye che andrà a sostituire l'Occhio non più funzionante di un individuo. I ricercatori hanno dunque svolto una sorta di ingegneria inversa prendendo come esempio l'Occhio Umano. Invece di utilizzare un Sensore di Immagine piatto come quello di una macchina fotografica, l'EC-Eye è modellato su una retina Artificiale semisferica. Questa superficie è costellata da una serie di minuscoli sensori di luce progettati per imitare i fotorecettori di una retina umana. I sensori sono poi attaccati a un fascio di fili di metallo liquido, che fungono da nervo ottico."
Il sogno transumanista comunque viene miseramente interrotto, quando leggo che "come dimostra anche il video, siamo ben lontani dalla capacità di visione di un Occhio Umano." La speranza quindi è per il futuro, quando questo bulbo sperimentale possa utilizzare materiali e tecnologie più innovative, possa avere più fotorecettori in grado di dare una visione realmente definita che possa essere paragonabile a quella umana.
Per noi ciechi queste notizie sono senz'altro interessanti da Leggere, giusto per tenersi informati. Non possiamo però illuderci che riavere la Vista, o addirittura averla per la prima volta, sia dietro l'angolo. Continuiamo la vita reale e concreta di tutti i giorni, senza illuderci più di tanto. Semmai queste terapie o tecnologie un giorno dovessero effettivamente ridare la Vista, sicuramente non faranno più notizia perché saranno a pieno titolo normalità.