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Non Vedenti, Braille e Tecnologie di Stampa

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Le carte per giocare a Uno di Mattel e lo stupido risentimento di alcuni ciechi

Pubblicato il 14/09/2020 17:00 
 

UNO è un gioco di carte prodotto da Mattel nel 1971 e oggi è conosciuto in tutto il mondo. Mattel negli anni ha prodotto edizioni speciali del gioco, ad esempio il Barbie UNO, l'Harry Potter UNO, il The Simpsons UNO, lo SpongeBob UNO.

MATTEL, poche settimane fa, ha annunciato l'edizione di UNO Braille, il primo mazzo di carte ufficiale di UNO realizzato con il codice Braille. La nuova versione renderà il gioco maggiormente Accessibile a milioni di ciechi e ipovedenti nel mondo.

A turno, i giocatori abbinano per Colore o numero una carta a quella scoperta in cima al mazzo di scarto. Le carte Jolly rendono il gioco più emozionante e aiutano a sconfiggere gli avversari. Le carte Jolly includono le carte Cambia Colore, Salta Giro, Cambia Giro, +2, e +4. Il mazzo da 112 carte include 25 carte per ogni Colore (rosso, verde, blu e giallo), 8 carte Cambia Colore, 3 carte personalizzabili e 1 carta Regola Speciale.

Così come LEGO, che ha prodotto i suoi mattoncini in codice Braille, anche MATTEL ha lanciato questa edizione del suo famoso gioco, che sicuramente fa piacere a molti non vedenti di tutto il mondo. Questo gesto di MATTEL è un passetto avanti verso la produzione di giocattoli accessibili. Da una multinazionale del giocattolo questo gesto dovrebbe essere accolto con piacere da tutti i non vedenti, e invece...

Invece in Italia, da parte di alcuni ciechi, intercetto delle reazioni scomposte, come se MATTEL con le sue carte segnate in Braille avesse leso la primogenitura dell'inventiva nostrana. Non che i ciechi italiani ci mettano tanto a sfoggiare il muso lungo, corredato di critiche distruttive verso chi lede la loro naturale inerzia.

In Italia si gioca già con delle carte segnate in Braille, per briscola o per scopa. L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti organizza ogni anno un torneo di scopone scientifico. Accomunando questo tipo di carte con quelle prodotte da MATTEL, alcuni hanno manifestato il loro dissenso, tra l'altro scoprendo una loro palese ignoranza verso il gioco UNO, che necessita di un altro tipo di carte. A fare due più due sono bravi tutti, ma a volte si prendono delle cantonate. Qui necessita attingere a piene mani in quella che è la Programmazione neurolinguistica: carte più Braille, e subito è scattato l'accostamento alle altre carte Braille. La loro mente ha scartato l'Informazione più importante, cioè il tipo di gioco e la quantità e la qualità di carte da utilizzare. Quindi alcuni - senza aver capito nulla - si sono lanciati in invettive grottesche, giusto per tentare di distruggere una bella iniziativa. Per esempio, in una mailing list frequentata da molti dirigenti UICI, una persona che si chiama Dr. Michele Fiore e si presenta come ex Presidente dell'Unione Ciechi di Parma, in risposta a un mio messaggio dove spiegavo che le carte di UNO sono diverse dalle carte della briscola, scrive:

Anche le ostriche e i calamari sono molto diversi tra loro e si preparano e gustano in maniera differente. Basta saperlo! Però è piuttosto sgradevole vendere calamari spacciandoli per ostriche.

Un altro ex dirigente, il Dr. Giovanni Taverna, neo ex Presidente dell'Unione Ciechi di Piacenza, scrive:

Ma scusate, sono almeno vent’anni che esiste il nostro campionato nazionale di scopone scientifico giocato con carte Braille, che sono comunemente disponibili presso diversi rivenditori di ausili; ora si aggiunge questo gioco e va bene, va meno bene che ce lo vendano come il primo gioco a carte Braille … insomma un po’ la Storia dell’acqua calda…

È mia convinzione che per fare qualcosa per i ciechi, bisogna non conoscere i ciechi. Perché ti fanno passare la voglia di realizzare qualcosa per e con loro. Uso volutamente il pronome "loro" (cosa che nella mia comunicazione scritta e verbale tendo a non fare, perché lo sento veramente sgradevole e distante), perché sento di essere distante da loro: l'unica cosa che ci accomuna è la cecità, e nient'altro. Nessuno ha voluto vendere ai ciechi il gioco UNO come primo gioco di carte in assoluto, è stupido solo pensarlo!

È palese che queste persone non conoscano il gioco UNO e, per quelle che in psicologia si chiamano euristiche mentali, accostano le carte di MATTEL alle carte che conoscono, facendo di tutta l'erba un fascio.

È assolutamente vero che MATTEL ha prodotto per la prima volta le sue carte da gioco in Braille; è assolutamente vero che tutti i non vedenti del mondo da oggi potranno giocare facilmente a UNO coi propri amici; è assolutamente dignitoso per MATTEL e per le persone con disabilità visiva aver prodotto questa edizione di un gioco famosissimo.

Invece è assolutamente stupido distruggere la sensibilità di una multinazionale che si avvicina con delicatezza alla vita delle persone non vedenti.

Personalmente, da persona non vedente, con una identità ben matura per esserlo, incoraggio MATTEL a produrre sempre più giocattoli accessibili a tutte le persone e, come faccio io nel mio piccolo impegno a favore dei ciechi, le chiedo di ricevere i sinceri complimenti delle persone non vedenti come me, e di lasciare nel dimenticatoio le critiche distruttive degli altri.

Grazie MATTEL, le tue carte Braille del tuo gioco UNO sono un dono gradito e apprezzato da tante persone.