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Fand. "Basta con la deriva discriminatoria verso i disabili"

Pubblicato il 07/04/2011 00:00 
 

Presa di posizione della Federazione contro le inchieste giornalistiche sui falsi invalidi e contro l'atteggiamento di alcuni politici alla luce del caso di Ileana Argentin. "Le persone con disabilità non sono un onere per la società, ma un valore aggiunto"

ROMA. Indignazione e preoccupazione per la "deriva discriminatoria nei confronti dei cittadini italiani autenticamente invalidi o disabili", oggetto di "dichiarazioni tendenziose e mistificatorie di ministri della Repubblica, prese di posizione di politici e amministratori contro l'inclusione degli alunni disabili nella Scuola, pretestuose campagne di disinformazione circa il fenomeno dei falsi invalidi". A esprimerle è la Fand, la Federazione delle associazioni nazionali dei disabili, che in una nota sottolinea anche "le esecrande manifestazioni di scherno e le aggressioni fisiche e verbali a persone con comprovata disabilità vieppiù frequenti nel Paese e persino in Parlamento". "Questa deriva discriminatoria deve essere arginata", sottolinea quindi la Fand-. La memoria storica ci ammonisce a non dimenticare che in tempi non troppo lontani le persone disabili sono state trattate, insieme con altre minoranze religiose ed etniche, come parassiti di cui la società doveva sbarazzarsi per mantenere la propria purezza identitaria. Fu così che migliaia di loro subirono la castrazione oppure perirono nei campi di sterminio"

Ricordando che il nostro paese ha ratificato con la Legge 18/2009 del 3 marzo 2009 la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilita, la Fand sottolinea che i principi del Documento non sono "compatibili con l'affermazione del Ministro Giulio Tremonti secondo il quale gli invalidi sono un peso per l'economia, un ramo secco, in quanto improduttivi". E neanche con la "fuorviante e offensiva" 'inchiesta a firma di Stefano Vespa e Maria Pirro pubblicata sul numero 13 del 24 marzo 2011 del settimanale Panorama dal titolo "Scrocconi d'Italia". "Il messaggio, ancora una volta, è ingannevole, perché non dice che le prime vittime del fenomeno dei falsi invalidi sono quelli veri, così come le prime vittime dell'evasione fiscale sono i cittadini onesti che pagano le tasse- aggiunge la Fand-. Nell'articolo si afferma disinvoltamente che "tra pensioni regalate e indennità di Accompagnamento, un Italiano su 33 sarebbe Invalido Civile". A parte l'inaffidabilità delle cifre, colpisce il tono pesante e sprezzante che denota un pregiudizio atavico o una precisa finalità denigratoria. Bisogna servire all'opinione pubblica spaventata e disorientata un capro espiatorio responsabile del disagio Sociale ed economico, non una complessa analisi del fenomeno e delle vere cause dello stesso, da ricercarsi sostanzialmente nel clientelismo e nella corruzione di certi politici e amministratori". Secondo la Federazione gli autori dell'articolo non sanno che la Commissione Europea quantifica il numero delle persone con disabilità, da leggera a grave nella Ue, in circa 80 milioni, cifra che per l'Italia arriva a 10 milioni di persone. "Le statistiche elaborate dalla Commissione Europea rivelano che il tasso di povertà tra le persone disabili supera del 70% la media, soprattutto per effetto del difficile accesso all'occupazione. Inoltre, oltre un terzo degli ultrasettantacinquenni soffrono di una disabilità parziale e più del 20% hanno una disabilità grave. Queste cifre sono destinate ad aumentare a causa dell'invecchiamento demografico nell'UE".

Sull'Onda del rinnovato pregiudizio anche l'inclusione degli alunni disabili nella Scuola "che è stata messa in dubbio da qualche amministratore del Nord, coerentemente con lo smantellamento dei servizi di Sostegno in tutta Italia. Il più recente, scandaloso episodio di discriminazione plurima è l'aggressione, fortunatamente solo verbale, subita dalla deputata con disabilità Ileana Argentin da parte di alcuni colleghi parlamentari". "Riteniamo doveroso ribadire - conclude la Fand- che le persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative non hanno alcun interesse a proteggere i falsi invalidi, che auspicano siano smascherati e adeguatamente puniti. Rigettano decisamente le calunniose insinuazioni di giornalisti male informati o in malafede, interessati soltanto ad aizzare, invece che ad informare l'opinione pubblica".