Congresso e Coronavirus: il Centenario sventurato dell'Unione Italiana Ciechi
Giuseppe Di Grande Aggiornato il 12/10/2020 12:00il 2020 per l'Unione Italiana Ciechi - così come per il resto del mondo - è stato un anno sventurato. Dopo tutti gli sforzi organizzativi per celebrare il Centenario dell'Associazione, fondata da Aurelio Nicolodi nel 1920, quest'anno ha visto giustamente interrompersi gli eventi celebrativi, una manciata di giorni dopo l'evento di partenza di Catania. Marzo e Aprile sono stati mesi di chiusura totale, a parte le riunioni telefoniche che qualche Consiglio territoriale e regionale ha fatto. Anche le Assemblee territoriali sono state rimandate, cosa che non era mai successo; con loro le elezioni dei nuovi Consigli territoriali, e a cascata le elezioni dei Consigli regionali. Il Congresso nazionale è stato addirittura spostato da Genova a Roma, a causa del distanziamento da mantenere tra le persone e della necessità di avere spazi più ampi per gestire la presenza dei quasi trecento delegati e dei relativi accompagnatori provenienti da tutta Italia.
Il Congresso si dovrebbe svolgere a Roma dal 5 all’8 novembre. La situazione Covid italiana è in veloce peggioramento. Sin da ora, a quasi venti giorni dal Congresso, si può prevedere e anticipare lo scenario peggiore, cioè quello del lockdown totale, con chiusura delle Regioni e degli eventi di assembramento.
La Presidenza e la Direzione nazionale sicuramente sono già in agitazione. Scegliere cosa fare sicuramente è difficile, prendere ora una decisione lo è ancora di più.
Gli eventi programmati per il Centenario sono andati del tutto persi. Probabilmente anche il Premio Braille del 24 ottobre e gli eventi del 25 e 26 che si dovrebbero tenere a Genova. Secondo me ciò che potrebbe accadere per il Congresso potrebbe essere:
- Il Congresso si svolge a Roma come programmato, con pesanti limitazioni, disagi e divieti;
- Il Congresso viene rimandato a data da destinarsi;
- Il Congresso viene effettuato in altra Forma.
Bisogna valutare e prevedere attentamente le condizioni eccezionali causate dalla Pandemia in corso. Dopo l'uscita di scena della seconda lista concorrente a quella dell'attuale Presidente, la lista da votare è solo una, quella coi trentadue candidati selezionati dal Presidente Mario Barbuto.
In considerazione di questa ulteriore semplificazione, il Congresso potrebbe svolgersi eccezionalmente in Forma ridotta e a distanza. Le votazioni potrebbero svolgersi via posta tradizionale, col Metodo delle due buste, oppure i delegati potrebbero dare il loro voto presso le sezioni territoriali di appartenenza.
Questo sicuramente è un anno da dimenticare. Per evitare che il Congresso slitti ancora all'anno venturo, pieno comunque di incertezze, in via del tutto eccezionale, i soci, i Consigli territoriali e quelli regionali, possono secondo me accettare che il 24° Congresso dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti passi alla Storia come quello in cui il Covid ha vinto su tutti, quindi svolgerlo in Forma alternativa. Eleggere il nuovo Presidente nazionale è una formalità, non ci sono alternative a Mario Barbuto. Per la composizione del nuovo Consiglio si può scegliere di non rischiare la vita e quindi accettare di votare i vari candidati in Forma alternativa.