L'utopia di una Biblioteca delle persone non vedenti: la Storia di Mail Books xChange
Giuseppe Di Grande Aggiornato il 01/02/2021 08:00Era il periodo in cui Jaws for Windows era un marchio registrato di Enter Joyce Inc. Nell'aprile del 2000, quando io muovevo i miei primi passi da cieco nell'Ambiente Windows, Henter-Joyce, Blazie Engineering e Arkenstone si univano e si costituivano in Freedom Scientific.
Già sviluppavo Software da molti anni, sposato al mondo dell'Informatica sin dal 1985. In quegli anni avevo scoperto la passione per la narrativa, ero concentrato anche a Scandire e Leggere libri e... avevo un sogno: avere la possibilità di Leggere in Digitale qualsiasi Libro. Immaginavo una Biblioteca curata e mantenuta dagli stessi utenti. Un enorme catalogo di opere letterarie che contenesse libri privi di errori, quegli errori causati dalla Conversione da cartaceo a Digitale che conoscevo bene e per i quali avevo sviluppato due anni prima Scan Text per Ms-Dos, il genitore di Biblos, che mi aiutava proprio a correggere libri.
L'idea di una Biblioteca di Ebook non era una novità. In Italia c'era la conosciuta Biblioteca di Galiano - la qualità di correzione lasciava a desiderare (ma il servizio era più che lodevole) e la Biblioteca del Cavazza chiamata Telebook, libri digitali curati molto bene da quattro ex brigatisti della casa di reclusione Opera. Molte persone si ricorderanno delle righe iniziali dei libri che riportavano: Traduzioni telematiche a cura di "Rosaria Biondi, Nadia Ponti, Giulio Cacciotti, Vincenzo Guagliardo".
Mi venne l'idea di formare un club informale di persone amanti della Lettura. Ognuno dei membri del gruppo avrebbe curato il proprio catalogo e i propri libri, e avrebbe condiviso tutto con il resto del club. Ero un programmatore e mancava uno strumento funzionale al club, quindi iniziai a svilupparlo e in poco tempo realizzai il Software catalogatore in due versioni per Ms-Dos e Windows. Tutto lo scambio si sarebbe svolto via eMail, quindi battezzai Software e club col nome Mail Books xChange (in acronimo MBX).
Ero assai ingenuo, davvero. Le dinamiche dei gruppi mi erano allora sconosciute, volavo sorretto con le ali dei miei ideali. Uno degli slogan era: "La gelosia per i libri è un Diritto di chi li ha scritti". Alcune persone erano gelose dei libri che acquistavano e scandivano, li custodivano con gelosia e non li condividevano. In questo mondo ai margini, tra gente ai margini, si era venuto a creare tra ciechi anche un "mercato" di libri pirata: qualcuno se li vendeva. A me sembrava "onesto" Riconoscere il Lavoro allo Scanner alle persone che lo portavano avanti, premiando tutti con un club megagalattico in cui la Cultura e la Letteratura girassero in libertà, senza gelosie proprie dell'animo Umano. D'altronde venivo dall'esperienza da vedente degli ambienti informatici underground degli anni '80, in cui la Cultura si esprimeva anche con la condivisione di videogiochi pirata. Quello di MBX era il tentativo di riequilibrare una disparità culturale che divideva le persone non vedenti dal resto della società, quella società che poteva entrare in libreria e in Biblioteca, prendere un Libro e leggerlo, mentre per noi ciechi restava un sogno. Quelli erano anche gli anni del famoso Napster, il Software di file sharing, con cui orde di giovani e meno giovani condividevano musica a tutto spiano.
Credo ancora oggi in questo ideale di gruppo, comunque disilluso dall'esperienza di questi miei decenni di disabilità visiva. MBX avrebbe responsabilizzato ognuno a curare i propri libri e avrebbe insegnato ad ogni membro il valore della condivisione, del Lavoro, della solidarietà. Però si vede che la richiesta o le aspettative erano altre, perché il gruppo non fu mai veramente e direttamente fonte di progresso.
Oggi ho ritrovato le regole che avevo scritto, una sorta di manifesto con cui il club vivacchiò nel suo primo anno di vita.
L'idea di base del club è semplice:
1. ogni partecipante cura il suo catalogo personale ed i suoi libri, e ogni mese inviera', se necessario, il catalogo al gestore del club (cioè io).
2. il gestore si preoccuperà di accorpare i singoli cataloghi in un unico generale reinviandolo a tutti i partecipanti.
3. ogni partecipante che vuol richiedere un Libro invierà la richiesta al gestore, questi si preoccuperà di smistarla a chi possiede effettivamente il Libro, e il possessore infine penserà a inviarlo nella casella Elettronica del richiedente.
Ogni partecipante troverà nel catalogo generale in questo modo libri perfettamente leggibili, in quanto i primi a leggerli siamo stati noi stessi.
"Libro leggibile" è considerato un testo che è copia perfetta, o quasi, dell'originale cartaceo. Tutti gli altri, mancanti di parole, ricettacolo di segni lasciati dallo Scanner (anche con sole 10 parole incomprensibili!), possono, per il club, essere considerati libri da cancellare. In catalogo vanno inseriti libri interi e non sezionati in più parti.
Lo spirito del club è Leggere e non collezionare libri. Ognuno dovrà essere tanto onesto, non è poi così difficile, da chiedere il Libro che intende Leggere e non quello che ha intenzione di Leggere in futuro. La gelosia per i libri è un Diritto solo di chi li ha scritti. Quindi per noi, poveri lavoratori allo Scanner e correttori, dovrebbe essere un piacere far Leggere un Libro della propria Biblioteca Digitale ad un amico o amica.
Ognuno mette i libri che possiede e di qualsiasi genere. I libri per favore devono essere inviati in Formato testo per ms-dos. Per snellire i tempi di posta Elettronica i testi vanno compressi in Formato Zip. Evitare il Formato EXE autoscompattante; potrebbe essere un innocente portatore di virus.
Ogni partecipante sarà tenuto a compilare il proprio catalogo personale con il programma MBX, esistente sia per Windows sia per dos, realizzato da me stesso per le esigenze del club.
Vi prego di prelevare il programma dal sito dell'Istituto Cavazza nella sezione Infoline. In caso di problemi scrivetemi, pazientate qualche giorno e ve lo invierò in E-Mail.
Un iscritto che non collabora attivamente col gruppo verrà cancellato dopo 6 mesi dall'ultimo catalogo personale inviato o, in caso non abbia mai inviato il proprio catalogo, dalla sua iscrizione.
Se vuoi far parte del club, dopo aver letto come funziona il tutto, scrivimi e ti iscriverò ufficialmente nel gruppo. Il catalogo generale ogni mese lo riceverai in E-Mail e sarà gestito con lo stesso programma che t'ho indicato.
Non è che ora sia una cima, ma quanto ero sgrammaticato allora! Ero stato troppo rigido e poco carismatico, concentrato più sull'obiettivo piuttosto che a convincere i membri del gruppo sulla sua validità. D'altronde un gruppo funziona solo se tutti i suoi membri ne condividono gli obiettivi e lo spirito. Non avevo considerato le variabili più imprevedibili di un gruppo: le persone. Per fondare un club del genere ci sarebbe voluta la necessaria Cultura, la Cultura della condivisione tra pari. Non lo sapevo, ma quella Cultura tra i non vedenti non c'era, e non c'è neanche oggi. Le persone si aspettavano altro, la Cultura che permeava l'Ambiente era quella "assistenziale" nata con gli istituti per ciechi dell'ottocento. Non ero in grado, e non lo sono neanche oggi, di trasmettere a qualcuno le idee visionarie che mi colpiscono come una folgore. Non avevo neanche la costanza di farlo: per me una cosa funzionava o non funzionava, e se non funzionava era da abbandonare o ripensare. Ora che ho qualche conoscenza in più, posso Riconoscere che le persone si aspettavano una Biblioteca verticale, alla quale rivolgersi per avere il Libro di proprio interesse, senza impegno e senza scambi. L'attivismo che in quegli stessi anni muoveva centinaia di migliaia di giovani della rete, nel piccolo mondo dei non vedenti italiani era un lontano miraggio. Una Biblioteca orizzontale, partecipata, un sistema peer-to-peer per lo scambio artigianale di libri non avrebbe mai potuto essere compreso e partecipato.
Da quell'esperienza sono nate tante altre iniziative, tutte verticali o quasi, dove pochi gestiscono e tanti fruiscono: è quello che l'utenza vuole. Oggi che i libri sono quasi tutti in Digitale, quindi possono essere regolarmente acquistati, quelle realtà continuano a esistere, anche se piano piano la Cultura tra i non vedenti sta cambiando. Mi piace ricordare che alcuni semi di Cultura in quegli anni li ho messi a terra anch'io: oggi ne abbiamo i frutti, quantunque acerbi ancora siano.