L'Acquisto della Casa a Otranto - Da “Un Cieco che Vede” del prof. Antonio Greco
Antonio Greco Aggiornato il 01/09/2021 08:00Ci rimaneva il mese di agosto tutto intero per ristorarci sulle nostre spiagge e scrollare tutta quella calura che avevamo assorbito durante tutto il mese di luglio nella bella città di Firenze.
Non avevo ancora la casa a mare e dovetti industriarmi per poterlo raggiungere con tutta la famigliola ogni giorno, poichè era vietato accamparsi con la tenda nella pineta di Lido dei Pini.
Mi incontrai con un vecchio amico, Donato Aventaggiato, detto Milleddha, figlio di quel celebre maestro di Scuola serale, ricordato nella prima parte. Egli mi disse che faceva il pendolare con la sua famiglia alla spiaggia di Lido Sirena, adiacente a Lido dei Pini. Mi piacque la risoluzione e mi associai. Fissammo gli appuntamenti e ci spostavamo insieme. La sua famiglia era composta da moglie, Epifani Maria Abbondanza di Cursi, e da tre figlie: Antonella che allora aveva quindici anni, Marina che ne aveva tredici, e Stefania, che ne aveva undici. Antonella era coetanea di Paolo, e Stefania di Clelia. Marina era a metà, ma si inseriva facilmente ora con l'una, ora con l'altro. Il tempo scorreva rapidamente. Trascorremmo un bel mese di vacanza. Ma gli esami di riparazione mi ricordarono che dovevo riprendere il mio Lavoro.
Tornai a Scuola: i rituali saluti coi colleghi, il preside, i bidelli. Con i più amici abbracci e baci, e si riprese il nuovo anno scolastico 79-80.
Nell'Ambiente scolastico non ci furono avvenimenti di Rilievo. Tutto trascorreva naturalmente nello stesso Clima familiare che si era instaurato negli anni precedenti: manifestazione scolastica alla vigilia delle vacanze natalizie con l'esibizione di canti e brani musicali, a cui spesso partecipavo anch'io con la fisarmonica con cui eseguivo brani classici, tra cui qualche sinfonia celebre. Altra manifestazione a chiusura dell'anno scolastico a cui, a volte, partecipava anche mio figlio con esecuzioni al pianoforte.
Anche quell'anno scolastico se l'era squagliata e, leggiadre come sempre, si presentavano alle porte le nuove vacanze estive.
Il problema casa al mare non era ancora stato risolto; però vi erano già i presupposti e le basi per poterlo realizzare.
Mi erano state presentate svariate proposte di case vacanza, ma, ora per un motivo, ora per un altro, non concludevo. Tra l'altro mi fu proposto anche l'acquisto di casa in comproprietà che io scartai subito, perché volevo una casa tutta mia che fosse disponibile tutto l'anno e non solo in un determinato periodo.
Conobbi un assessore comunale di allora del Comune di Otranto, il sig. Merico, che mi indirizzò da un costruttore, il sig. Pompeo Corvaglia, il quale aveva intrapreso la costruzione di uno stabile di dodici appartamenti, suddivisi in tre piani. Volli recarmi subito sul posto in via Borgomonte, quasi al centro di Otranto. Incontrai il maestro Corvaglia che fu molto gentile. Gli esposi la ragione della mia visita e mi disse che potevo ancora scegliere tra i vari appartamenti disponibili. Io per motivi di Finanza avevo scelto uno meno costoso, più piccolo e in posizione meno felice.
Tornati a casa, Teresa mi faceva osservare che nell'altra ala era disponibile un appartamento ai due lati liberi dello stabile. La sua posizione era allettante e, quasi quasi, ci conquistò.
Tornammo dal costruttore e gli chiedemmo la differenza di prezzo. Ci disse che la differenza stava solo nel numero dei metri quadrati coperti, poichè il costo del metro quadro era identico in tutti gli appartamenti. Allora scegliemmo l'appartamento che poi abbiamo acquistato, in felice posizione sia d'inverno che di estate. Ne contrattammo l'acquisto nel mese di febbraio dell'80, quando lo stabile era ancora in costruzione. Fissammo la consegna entro un anno dalla stesura del compromesso, e così avvenne: per l'estate dell'81 potevamo già godere della sua abitabilità.
Avuto l'appartamento, ora mancava tutto. Mi riferisco all'arredamento, poichè l'abitazione era dotata di impianto Elettrico, di impianto completo di riscaldamento, di impianto idraulico, di bagno completo ed uno di Emergenza, pavimenti e intonaci. Mancavano i lampadari e i mobili.
Il passo fu breve: alla fine di giugno a Galatina si tiene una grande fiera, con esposizione di utensili di qualsiasi genere. Ci recammo io, Teresa e i bambini a visitarla, e lì trovammo a buone condizioni tutto l'occorrente: due camere da letto, il soggiorno con un bel mobile - bar, un divano letto e due comode panchine della lunghezza di due metri ciascuna, di cui una venne lasciata alla casa di Castrignano e l'altra fu portata a Otranto. Ormai la casa era arredata e potevamo comodamente fissarvi la nostra dimora estiva alla frescura dell'aria e alla limpidezza del mare.
Eravamo tutti felici di potere finalmente disporre di una dimora fissa nel tempo. Anche i bambini manifestavano la loro contentezza. Fecero nuove amicizie con coetanei e coetanee di tutti i punti d'Italia. Prendemmo una cabina allo stabilimento balneare di Camillo e lì rinforzarono le amicizie con molti coetanei, tra cui Patrizia Pagliara, Gemma Agrosì, Paola Grassi, Lori Delle Site, Guido Mariano, il figlio Carlo del senatore De Giuseppe e tanti altri che ora non ricordo.
Fu un anno felice che non si dimentica facilmente: i bambini al mare o a scorrazzare con gli amici e io e Teresa a curare la casa, dopo le parentesi al mare. Lei in Cucina e io a Installare lampadari, ad eliminare eventuali difetti dell'impianto Elettrico e idraulico e a mettere in sesto tutto ciò che ancora non era pienamente funzionale. Comprai una pompa idraulica e la installai nel pozzo di acqua sorgiva del Giardino, per innaffiare i primi fiori messi a dimora da Teresa e le piante già esistenti.
Passò anche quella bella estate e altre ne seguirono più vivaci, più intense e più colorite da nuove attività.
Il Complesso Musicale
Era l'èra dei "complessi" ed essi nascevano un po' dappertutto come funghi. Ce n'erano di famosi e di scadenti a cominciare dal folclore al genere americano.
Conobbi alcune persone che si cimentavano a formare un gruppo musicale; però non erano in grado di dargli una personalità. Ebbero l'occasione di ascoltarmi in una trasmissione di TELELECCE BARBANO, in cui eseguii in fisarmonica la sinfonia della Gazza Ladra di G. Rossini. Venne a trovarmi Lorenzino Russo, per gli amici Renzino, che già aveva esperienza della formazione di questi gruppi musicali e mi propose se volevo partecipare come coordinatore e concertista ad un gruppo che voleva organizzarsi per suonare alle feste sia patronali che di altro genere. A me piacque l'invito e volli provare in questa nuova impresa.
Mi furono presentati i componenti la nuova orchestrina e, come primo atto, chiesi la loro conoscenza musicale. Mi fu risposto che era scadente o quasi nulla. I partecipanti erano: il sottoscritto alla fisarmonica, mio figlio alle tastiere, Enzo Donno di Corigliano, al contrabbasso, Ugo Gorgoni di Cutrofiano, al mandolino, Donatello Palermo anch'egli di Cutrofiano, alla chitarra. Alla batteria in un primo tempo prese il posto un cognato di Renzino, e poi Mimino di Cutrofiano. Come cantanti avevamo Narduccio Chiriatti di Martano, e qualche ragazza reperita sul mercato qua e là, di quello che offriva il "convento". Tuttavia mi impegnai e, con ore e ore di prove, con la santa pazienza che ha sempre caratterizzato ogni mia attività, dopo tempo, riuscii a mettere insieme un buon programma contenente un ampio repertorio di musica di tutti i tempi. Lo spettacolo era poi alternato da assoli in fisarmonica su musica classico-leggera, canzoni napoletane, sinfonie, brani celebri di musica operistica ed altro. Al gruppo volli dare un nome classico: I MUSICOFILI. Posso dire che riscuotemmo consensi ed applausi un po' dappertutto. Conservo ancora le fotografie del Gruppo; ma si sa che le cose belle non durano mai troppo, ed ora per un motivo, ora per un altro che qui non sto a raccontare, io e Paolo ci allontanammo dal Gruppo e mi limitai ad assumere il ruolo di "Ospite d'onore" in seno ad altri Complessi che di volta in volta mi potevano invitare. Avevo accettato un invito come "ospite d'onore" in seno a un COMPLESSO per tutta la stagione estiva 1986. Le cose andavano a gonfie vele. Tenni l'ultimo concerto la domenica 3 agosto a Torre dell'Orso in quel di Melendugno e fu una marea di applausi. Ma! Ah!...........
I capitoli tratti dall'autobiografia "Un Cieco Che Vede" del prof. Antonio Greco, vengono pubblicati con l'autorizzazione dell'autore. Per contattare il prof. Antonio Greco e per informazioni sull'opera completa si può Scrivere a griconio@gmail.com