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Erogati finanziamenti statali per cessare i corsi professionali di Centralino

Aggiornato il 02/03/2021 08:00 
 

Ieri respiro di sollievo per i non vedenti italiani: sono stati erogati i finanziamenti statali per la formazione e la riabilitazione delle persone non vedenti e ipovedenti. Durante la conferenza stampa tenutasi online presso la cameretta del senatore Glauco Palla, primo promotore dell'iniziativa, lo stesso a comunicato alla stampa le novità del nuovo finanziamento che consente alle scuole speciali per ciechi di cessare le loro attività per il triennio 2021-2023. A fianco del senatore, incasellati nella barra delle icone buffe, i dirigenti delle maggiori scuole di formazione speciale, delle associazioni e dei metalcentralinisti, che visibilmente commossi hanno manifestato a gesti piena soddisfazione. Con questa novità ai non vedenti e ipovedenti italiani sarà vietato frequentare corsi di centralino; saranno lasciati liberi di intraprendere altre attività lavorative, secondo le loro personali capacità o velleità... "che tanto posti di centralinista non ce n'è più", dice il senatore.

L'art. 1 – comma 1 lettera c della legge n. 68/99 include i non vedenti di cui alla legge n. 382/70 tra gli aventi diritto al collocamento obbligatorio. Per questi lavoratori rimangono in vigore alcune disposizioni speciali che, già prima della Legge n. 68/1999, prevedevano specifiche quote di riserva per lo svolgimento di mansioni ritenute particolarmente adatte ai non vedenti come quella di centralinista telefonico.

Stringenti sono state le condizioni per erogare il finanziamento per il triennio 2021-2023. Si è arrivati a un accordo in tarda nottata, quando scuole e associazioni di categoria hanno puntato l'attenzione sulla solidarietà sociale e sull'articolo 3 della Costituzione, che fa sempre il suo figurone, minacciando di portare in piazza la loro base associativa attiva, una forza di ben 120 ciechi che ancora ne hanno voglia. Esultano le community di ciechi su Facebook e su WhatsApp, che sentono questa importante giornata campale come il loro personale giorno della liberazione dai corsi di centralino. Al grido di "Chi non è con noi è contro di noi" e "Boia chi molla", in coro hanno esultato dai loro balconi cantando e suonando i loro inni associativi e esponendo i loro gonfaloni sventolati a forza di soffiarci sopra, che a far baccano mica ci vogliono le scuole alte.

"Chi osa vince", ha esordito il senatore Palla. "Le scuole professionali per ciechi e ipovedenti con questo finanziamento possono finalmente cessare il loro meritorio lavoro, al fine di aiutare e sostenere i disabili visivi, i diversamente visivi, gli handicappati visivi e i visibilmente fragili."

Il lavoro di centralinista telefonico negli ultimi quarant'anni è stato "luce che ritorna e dignità che se ne va" per il mondo lavorativo dei ciechi italiani. Per il collocamento dei centralinisti non vedenti è necessario riferirsi in particolare alla legge n. 113 /1985 che all'art. 1 definisce i requisiti per l'iscrizione negli appositi elenchi presso il centro per l'impiego competente che sono: diploma di centralinista telefonico; certificato da cui risulti che il richiedente è privo della vista o dispone di un residuo visivo non superiore ad un decimo in entrambi gli occhi.

Il diploma di centralinista telefonico è un importantissimo titolo di alta professionalità, acquisito dai non vedenti con sacrificio e dedizione. In deroga alla presentazione del diploma si può allegare, oltre al certificato sanitario, una dichiarazione di un compiacente datore di lavoro da cui risulti che il lavoratore svolge gratis mansioni di centralinista da almeno sei mesi. Inoltre, per usufruire del collocamento obbligatorio i centralinisti non vedenti non devono più essere iscritti all'Albo Nazionale. Infatti, l'art. 12 del Decreto Legislativo n. 151/2015 emanato in attuazione della legge n. 183/2014 (Jobs Act) sopprime l'albo nazionale dei centralinisti telefonici privi della vista istituito con l'art. 2 della legge n. 594 del 1957.

La riforma attuata nel 2014 dal governo Renzi (c'entra sempre lui), solleva i non vedenti dal compito di sostenere una gravosa prova d'esame, che li obbligava a rispondere a domande tipo "come ti chiami" e "quanti anni hai", a strisciare le dita sopra una carta abrasiva piena di escrescenze sospette e a sorridere quando non c'è niente da ridere.

"Questa è l'epoca nella quale bisogna sentire l'orgoglio di vivere e di combattere", ha continuato il senatore Palla, visivamente rosso dall'emozione. Poi ha aggiunto: "Coronavirus, vaccinazione obbligatoria, prima gli italiani, negazionisti...", lo abbiamo interrotto chiedendogli una spiegazione: "Ehm... ho fatto confusione... dicevo quindi che grazie alla nostra instancabile lotta parlamentare alle pari disparità dei ciechi italiani, il nostro gruppo - il Partito Non Partito (PNP), al quale mi onoro di appartenere, si è battuto affinché questi enti sociali possano cessare-non-cessare i loro importantissimi corsi, in particolar modo quei residuati per la formazione professionale dei centralinisti non vedenti."

Piena ragione al senatore Palla, evidentemente folgorato sulla via di Damasco. Oggi la riqualificazione dei centralinisti telefonici non vedenti, è un problema sentito dalla categoria, circa 10000 lavoratori non vedenti che in Italia sempre più di frequente ricevono lo stipendio senza poter svolgere la loro mansione, poiché il loro posto operatore viene dismesso o sostituito da soluzioni tecnologiche automatizzate. In questi anni, l'obbligo di assunzione da parte dei datori di lavoro pubblici e privati, più che essere un'opportunità di inserimento sociale, è stata causa di una rottura tra i lavoratori e i datori di lavoro, questi ultimi costretti per legge ad assumere personale.

"Abbiamo destinato 3 milioni di euro a queste scuole speciali...", continua il senatore Palla, sempre più paonazzo. "...affinché smettano di erogare corsi di centralino ai loro assistiti." Il Palla tossisce, poi beve un bicchiere di acqua rossa, sensibilmente toccato dalle sue stesse parole. Le icone con le facce sorridenti dei rappresentanti di categoria lampeggiano, si congelano e poi spariscono del tutto, per evidenti problemi di connessione internet. "Infatti", continua il senatore con trasporto. "Quello di centralinista telefonico è è nella top ten dei lavori che non esistono più. Ci sono professioni che esistono da sempre ed altre che invece sono cadute in disuso. Non è raro vedere oggi centralinisti ciechi che prendono lo stipendio ma non lavorano, emblema dell'esclusione lavorativa di queste persone e della lungimiranza organizzativa dei loro istituti, che ancora oggi continuano a erogare corsi di centralino, con il lodabile obiettivo di creare nuovi posti di lavoro per i formatori altamente specializzati, quei professionisti che senza l'incapacità visiva dei disabili rinfoltirebbero ulteriormente il numero dei disoccupati italiani."

La solidarietà è alla base del discorso del senatore Glauco Palla. Infatti, senza l'inattività solidale delle persone con disabilità visiva, molta gente che lavora nel settore disabilità italiano farebbe altro, e di questi tempi non si sa bene cosa. Se i servizi alla disabilità sono gratis, il prodotto in vendita sono i disabili. Infatti i disabili sono una risorsa di cui l'Italia non può privarsi, perché l'assistenza alle varie disabilità è un business. Sono 3 milioni e 100 mila le persone con disabilità che vivono in Italia, 1,5 milioni gli ultra 75enni in condizione di disabilità. Nella popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni è occupato solo il 31,3% di coloro che soffrono di gravi limitazioni. Le persone con disabilità sono in prevalenza occupate nel settore della Pubblica Amministrazione. In Italia sono circa 2 milioni e 300 mila le famiglie nelle quali vive almeno una persona con limitazioni gravi. Per assistere il familiare con disabilità il 32,4% delle famiglie riceve "Sostegno" da reti informali.

"Il finanziamento obbliga le scuole professionali a cessare i corsi di centralino", dice il senatore. "Questa novità ha evidenti vantaggi sociali di cui beneficeranno proprio queste persone con indietreggio di vista. E se non si intuiscono i vantaggi, allora ditecelo che tentiamo la carta della maggiorazione sociale della pensione...

Innanzitutto viene garantito il finanziamento annuale a tutte le scuole professionali del settore, che potranno continuare a erogare i loro servizi, garantendo a tutti gli educatori e i formatori normovedenti e normofragili impiegati e impegnati nella formazione dei privi della vista un dignitoso stipendio. Inoltre, grazie al cospicuo finanziamento queste scuole potranno assumere anche nuove figure professionali, tra amici, parenti, cugini, nipoti di prima, seconda e terza generazione, in linea con le direttive del ministero che entreranno in vigore a partire dal 2022. Infatti, ad ogni Studente con debolezza visiva saranno affiancati sette educatori alla Didattica speciale, due secondini alla comunicazione e un Insegnante tutore che supervisionerà la formazione scolastica e parascolastica. In più ci sarà un monitoraggio continuo delle competenze acquisite, grazie a tre operatori che avranno il compito di essere H24 la voce, le mani e il cervello dello Studente visivamente fragile. I nostri psicologi e parapsicologi hanno in preparazione speciali bozzoli bioingegnerizzati che impediranno alla persona non vedente di muoversi, per evitare che si faccia male.

Grazie alle condizioni di questo finanziamento le persone con ridotta capacità visiva potranno essere libere di scegliere la loro strada professionale. Da un lato abbiamo dato uno stop alle lezioni di Telefonia e doveri del centralinista e Posto operatore, dall'altro abbiamo garantito a queste scuole speciali la sussistenza. Sa, tutti tengono famiglia, anche chi si occupa di sociale. La solidarietà oggi è un giacimento da preservare, sennò andiamo a catafascio. Abbiamo creato un nuovo paradigma dei finanziamenti per le scuole speciali: ricevere finanziamenti per non fare niente, poiché il loro fare danneggiava il futuro dei nostri ragazzi, ma anche dei loro. Questo consentirà alle scuole professionali, se vogliono, di riorganizzare la loro Didattica, sbarrare le porte e disattivare le connessioni internet, per scongiurare il pericolo di un ritorno clandestino dei corsi di centralinista.

Concludo augurando a tutti i bambini di tre anni di avere un futuro professionale veramente ricco di opportunità lavorative inclusive... ma non gratis. E mi raccomando, restate lontani dalle vecchie spillette di solidarietà: PUNGONO!"


Sorridi con moderazione. Questo è un pezzo di satira, e come tutta la satira è graffiante quanto basta. Per l'altro pezzo che non posso scrivere lavora di immaginazione. E se non sorridi, vuol dire che il pezzo sei tu.