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Non Vedenti, Braille e Tecnologie di Stampa

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Ciechi e Braille, dieci paragrafi di libri d'autore

Aggiornato il 28/05/2020 11:00 
 

Dieci libri di dieci autori diversi, dieci paragrafi che descrivono il sistema Braille e la vita di persone affette da cecità. Possiamo azzardare l'ipotesi che quella visione della cecità appartenga per un pizzico anche all'autore che ha scritto il Libro? Di autori di narrativa che citano il Braille come metafora quando le dita di un loro personaggio sfiora qualcosa, la Letteratura di ogni parte del mondo abbonda. Autori che usano il Braille in chiave ironica, in chiave satirica, in chiave pietistica, in chiave dolorosa, accostando la cecità al dolore, alla sofferenza, alla privazione. Rari sono gli autori che alzano la vita di una persona con cecità alla normalità di tutti, giusto a sottolineare tacitamente la carenza di Cultura che ancora oggi permea il mondo nei confronti della disabilità visiva.

1
Il padre di Lucan era stato uno Scienziato, un botanico di alte doti, in anticipo sui propri tempi e per questo poco apprezzato, anzi avversato da una certa parte del clero. Aveva molti amici fra gli studiosi francesi e tedeschi. Tra questi, il dott. Braille, lo Scienziato francese che aveva inventato il sistema di Scrittura per i ciechi. Lucan aveva incontrato in casa propria quell'Uomo famoso e lo aveva ascoltato mentre esponeva le sue idee. Aveva anche imparato un poco la Scrittura per i ciechi, e questa era la ragione per cui il signor Armworthy l'aveva scelta, fra tante aspiranti, come istitutrice dei propri figli. In cuor suo, Lucan ringraziava il padre della propria fortuna ed era certa che egli tuttora la seguiva con occhi benevoli.
Karen Blixen - I vendicatori angelici

2
«Mi hanno preparato all'eventualità che, viste le lesioni subite, potessi perdere la Vista anche dall'Occhio destro; mi hanno suggerito di cominciare a Studiare il Braille e di prepararmi alla cecità completa! Questo è stato il responso della Scienza medica.»
«Ma si sbagliavano», sussurrò Leslie.
«Non si sbagliavano», la corresse lui, implacabile. «È stato allora che ho detto a me stesso che nulla è impossibile per la volontà allenata. Avevo imparato da solo la magia... è ben superiore a una semplice preghiera o all'accettazione del proprio karma!»
Marion Zimmer Bradley - L'Erede

3
"La tua," mi rampogna, "è troppo una vicevita, ti sei ridotto un verme da sottosuolo. Non posso giudicarti la faccia, ma scommetto che sei bianco come un lenzuolo. Ti farà bene spellarti il Naso al solleone una volta."
Che abbia ragione? Sia pure di malavoglia m'avvio. Non senza rinfacciargli con blando malanimo che, se la mia vita è una vicevita, il suo vedere per interposta persona è una vicevista ancor meno decente. E che farebbe meglio a rassegnarsi, dentro il suo buio, ai costumi dei nonvedenti: i colliri, le passeggiate col cane, le letture in Braille...
Discorso vecchio, al quale lui reagisce con una grinta improvvisa: "Io, la mia Nikon vede per me. E lei i miei occhi, le mie mani, il mio..." Esita, sa che il turpiloquio mi annoia. Ma riprende subito con un raddoppio d'enfasi:
"Io ad ogni flash che scatto mi riprendo un attimo di sole perduto. Sottraggo un oggetto o un evento al suo destino di perdizione e mentre soggiaccio al tempo gli strappo una preda. Sanziono un decesso, ma lo pietrifico in un simulacro immortale..."
Gesualdo Bufalino - Tommaso e il fotografo cieco, ovvero Il Patatràc.

4
Il linoleum consumato si spaccò come un frutto marcio, una fessura lunga quanto la sua altezza, dalla quale irruppero assi rotte e spezzoni. Il tanfo di terra e di putrefazione salì verso di lui, e anche una vaga Forma... una mano, o soltanto quel tanto che bastava per tenerla insieme e per fargli rapidi cenni. «Vieni da noi» sussurrò una Voce che usciva da una Bocca che sembrava piena di fango. «Ti aspettavamo.»
Key ondeggiò in avanti, nella morsa della trance che lo possedeva da quando si era svegliato. Poi si affrettò a spostarsi di lato, per allontanarsi dal pozzo spalancato. Se doveva morire, non sarebbe stato così. Fuggì attraversando la stanza centrale, inciampando in un Romanzo in Braille, e si trascinò verso la porta d'ingresso, che si aprì traballando. L'aria notturna sembrò colpirlo in faccia come ghiaccio. Un Suono acuto gli riempì le orecchie, mentre si avvicinava velocemente. Pensò che fosse la sirena, il cessato allarme. Era di nuovo cieco, come lo era da quando era caduta la bomba. Non seppe che si trattava di un camion fino a quando non capitò nella sua traiettoria.
Un istante prima di venire travolto, provò il desiderio di aver visto il viso di Hester almeno una volta, negli attimi in cui aveva recuperato la Vista.
Ramsey Campbell - Incubi & Risvegli

5
Passò un po' di tempo. Aprii gli occhi. Non riuscivo a vedere niente. Per la prima volta cominciai a preoccuparmi. Andava bene essere cieco per un po', ma non passava. Mi domandai che ora fosse e tastai l'orologio con la mano. Sarebbe divenuta una condizione permanente? Avrei dovuto comprare un orologio Braille? In che tipo di stanza mi trovavo?
Michael Crichton - Viaggi

6
Il padre questo don Federico Anzalone, potrebbe avere con sé un Foglio che Legge e poi nasconde; in questo Foglio possono esserci le parole dette dal figlio durante la lite, quelle che tu hai scritto nel prologo.
Ianní Ma il padre è cieco... Potrebbe leggerlo però con un sistema per ciechi.
Eduardo Sí, sí. E poi don Federico ormai lo conosce a memoria, quel Foglio, e se lo ripete sempre. Lo puoi fare in due modi: o con la Lettura Braille o con un registratore. Può esserselo fatto Scrivere da Filippo stesso. Filippo sa di questa carta che lui Legge sempre: «E basta! - dice. - Sappiamo quello che c'è scritto! Te lo sei fatto Scrivere, te lo sei fatto Leggere, l'hai imparato a memoria!» Ma il pubblico non sa quello che c'è scritto!
Eduardo De Filippo - Le lezioni di teatro all'università di Roma

7
In Internet troverete la pubblicità della S.T.U.P.I.D. (Scientific and Technical University for Politically Intelligent Development) dove si annuncia che in quel campus si sono istituiti segnali stradali non solo in cinque lingue ma anche in Braille, e che vi vengono offerti corsi sul contributo degli aborigeni australiani e degli indiani delle Aleutine alla meccanica quantistica, su come la piccola statura (l'essere vertically challenged) abbia favorito le scoperte scientifiche di Newton, Galileo e Einstein, e sulla cosmologia femminista, che sostituisce alla metafora maschilista ed eiaculatoria del Big bang la teoria del Gentle Nurturing, secondo la quale la nascita dell'universo è avvenuta per lenta gestazione.
Umberto Eco - A passo di gambero. Guerre Calde e populismo mediatico

8
Willie il Cieco attraversa la strada, percorre altri due isolati, poi piega in direzione di Broadway. Nessuno lo accosta; nessuno lo ha spiato raccogliere elemosine per tutta la giornata e lo ha quindi seguito in attesa dell'occasione di strappargli la cassetta e scappare (non che sarebbero molti i ladri in grado di scappare con quella cassetta). Una volta, nell'estate del '79, due o tre giovani, forse di Colore (non ne era sicuro; a sentirli gli erano parsi afroamericani, ma quel giorno la Vista gli era tornata lentamente, è sempre più lenta nella bella stagione, quando la luce del giorno dura più a lungo), gli si sono avvicinati e hanno cominciato a parlargli in un modo che non gli è piaciuto molto. Non è stato come i ragazzini del pomeriggio, quelli che lo avevano schernito con la battuta sul barbone e canzonato chiedendogli com'era il paginone centrale di Playboy in Braille. L'hanno presa più alla lontana, quelli del '79, in un certo senso bizzarro sono stati quasi gentili quando gli hanno chiesto quanto riusciva normalmente a mettere insieme là all'angolo vicino a St. Pat e lo avevano invitato a mostrarsi generoso e donare un contributo a una fantomatica Associazione che hanno chiamato Polo Recreational League, e gli hanno offerto protezione fino alla fermata dell'autobus o alla stazione del treno o dove voleva lui. Uno, forse un sessuologo in fieri, gli ha chiesto se non gli sarebbe piaciuto avere di tanto in tanto a disposizione una passerotta giovane giovane. «Tira su il morale», ha aggiunto la Voce alla sua sinistra, sommessa e quasi languida. «Te lo tira su che è una bellezza, credimi.»
Stephen King - Cuori in Atlantide

9
Il dottor Morehouse guidò gli Uomini di stanza in stanza attraverso le porte ad arco spalancate, trovando infine la Biblioteca-studio che cercava: una bella sala orientata a sud, al pianterreno, adiacente al temuto studio di Simeon Tanner; era tappezzata di libri che il domestico riusciva a leggergli mediante un ingegnoso alfabeto fondato su piccoli tocchi, e degli ingombranti volumi in Braille che lo Scrittore leggeva da sé con i polpastrelli. Richard Blake, naturalmente, si trovava lì, seduto come sempre davanti alla macchina da Scrivere, e un mucchio di fogli appena battuti erano sparsi sul tavolo e sul pavimento, mentre uno era ancora infilato nel rullo. A quanto pare aveva interrotto il Lavoro all'improvviso, forse a causa di un brivido freddo che l'aveva indotto a chiudere il collo della vestaglia; la testa era girata verso la stanza adiacente soleggiata, in atteggiamento alquanto strano per una persona che, essendo cieca e sorda, era completamente tagliata fuori dal mondo esterno.
H. P. Lovecraft - Cieco, Sordo e muto

10
Il cieco di dentro, capitano dei ladri, aveva già aperto la borsa, con mani abili andava estraendo, palpando e identificando gli oggetti, i Soldi, senza dubbio distingueva al Tatto l'oro da quello che non lo era, al Tatto anche il valore delle banconote e delle monete, è facile quando uno ha esperienza, fu solo alcuni minuti dopo che l'Udito distratto del medico cominciò a percepire un picchiettio inconfondibile che identificò immediatamente, lì accanto c'era qualcuno che stava scrivendo in alfabeto Braille, detto anche anagliptografia, si udiva il Suono Sordo e, insieme, nitido della lancetta che perforava la carta e picchiava contro la piastra metallica del ripiano inferiore. C'era dunque un cieco normale fra i ciechi delinquenti, un cieco come tutti quelli ai quali prima si dava il nome di ciechi, evidentemente era stato acchiappato nella rete insieme agli altri, non era il momento che il cacciatore si mettesse ad appurarlo, Lei è uno dei ciechi moderni o di quelli antichi, ci spieghi un po' in quale maniera non vede.
José Saramago - Cecità