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Non Vedenti, Braille e Tecnologie di Stampa

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Bambini ciechi in famiglia e in comunità - M. B. Spencer University of Minnesota

Aggiornato il 24/09/2020 08:00 
 

Mi è gradito sottoporre alla vostra attenzione una straordinaria sperimentazione condotta in America tra gli anni 1950 e 1960 dalla ricercatrice M. B. Spencer e presentata nel 1966, a noi giovani docenti del corso di specializzazione in tiflodidattica dall'illustre tiflo-psico-pedagogista prof. E. Ceppi.

La Spencer, egli diceva, non è stata soltanto l'assistente Sociale che ha seguito, con Intelligenza e amore, numerosissime famiglie americane, sorreggendole nel primo incontro con la minorazione, ma è stata soprattutto una solerte educatrice, attenta a scoprire gli aspetti reali dell'incidenza della minorazione sull'evoluzione del bambino non vedente.

L'opera, che si presenta in un'interessante veste tipografica, ha un valore prevalentemente documentativo: le duecentocinquanta illustrazioni vogliono assumere un Linguaggio probante che vada al di là delle affermazioni di principio e della Dimostrazione verbale. Non si può tuttavia prescindere dal valore delle brevi e compendiose didascalie che, nel loro sviluppo, costituiscono un efficace e interessante testo di tifo-psicologia.

I bambini esaminati dalla ricercatrice sono tutti non vedenti dalla nascita e presentano delle condizioni tipiche di uno sviluppo sensoriale e Sociale dominato dalla minorazione visiva.

L'autrice si concentra sulla tesi che porta a considerare la minorazione nei suoi effetti oggettivi proiettati sul comportamento della società e della famiglia nei confronti del piccolo non vedente.

I bambini presentati dalla Spencer, in questo prezioso volume, si muovono con disinvoltura (frutto questo di una attenta Educazione motoria stimolata in modo adeguato) si inseriscono, in maniera utile e concreta, nella vita famigliare, giocando e contribuendo, come i loro fratellini e le loro sorelle vedenti, alla manutenzione della casa e alle proprie cose; partecipano alla vita Sociale, crescono, costituendo motivo di soddisfazione e di orgoglio per i genitori.

Si può affermare che il merito della Spencer è nell'aver indicato alle famiglie la via giusta per assumere un comportamento normale nei confronti dei loro bambini non vedenti, suggerendo a tante mamme a farsi accompagnare al mercato, nei negozi, nelle visite alle amiche, senza complessi, senza preoccupazioni. In questo modo potevano rispondere alla naturale esigenza delle loro creature consistente nel soddisfare la curiosità toccando ed osservando, così come gli altri bambini l'appagano guardando. In questo modo, cadono le prime barriere del pregiudizio più deleterio, erette nell'ambito della famiglia nei confronti del bambino non vedente.

Si potrà dire che, come ogni teoria è figlia del contesto in cui viene sviluppata, anche la psico-pedagogia della Spencer risente molto del pragmatismo americano che fa coincidere pensiero ed azione, dando un'eccessiva importanza al movimento, all'esplorazione degli oggetti, al giuoco, al contatto Sociale; si potrà ancora dire che le condizioni della società statunitense non sono facilmente riproducibili in altri paesi. Quella della Spencer resta tuttavia la validità di un'opera permeata di un'autentica fiducia nella natura umana e nelle sue inesauribili risorse.

Partendo dalla mia esperienza personale e professionale, ritengo opportuno aggiungere che un bambino che sia soltanto cieco non incontra difficoltà nel processo di adattamento Sociale e nella conquista del mondo reale, sempre che la società non si opponga a ciò con le barriere del pregiudizio, del pietismo strisciante, dell'amore iperprotettivo, "arma molto pericolosa nelle mani di famiglie eccessivamente indulgenti".

Il bambino che non vede incontra indubbiamente notevoli difficoltà nel suo processo di ambientamento specialmente quando gli stimoli esterni sono scarsi e individualizzabili a fatica. Tuttavia, ciò non può esimere le famiglie e la comunità dal promuovere una paziente e capillare opera educativa che ripristini, a tutti i livelli, i contatti col mondo circostante.