Ricominciamo? Biblos e la stampa in braille, una storia difficile che ogni tanto ritorna
Giuseppe Di Grande Aggiornato il 15/06/2020 12:00Nel 2007 ebbi un'illuminazione su cui feci una promessa: Biblos avrebbe stampato in braille e sarebbe stato accessibile a tutti, esperti e profani, perché la stampa in braille prerogativa di pochi contravveniva a ogni utilità e spirito di questo sistema.
Biblos è il mio word processor accessibile, un Software per fare videoscrittura con capacità straordinarie per stampare documenti in braille e creare grafici tattili. Ho iniziato a svilupparlo nel 2004, e continuo tutt'ora a farlo.
Ho ricevuto molti attacchi per le mie scelte di sviluppo. Queste scelte hanno portato a un risultato finale estremamente facile da utilizzare e del tutto innovativo e disorientante per la sua semplicità. Dagli utenti comuni, coloro a cui era quasi impedito di stampare in braille, ho ricevuto solo ringraziamenti, e continuo ancora a riceverne.
Biblos oggi è leader in Italia per ciò che riguarda la stampa di documenti elettronici in braille. È diventato de facto lo standard per la stampa, utilizzato socialmente da tutti coloro che hanno la necessità di stampare un Documento elettronico in braille. Persone, studenti, insegnanti, scuole, piccole stamperie, piccoli editori, quando c'è da stampare in braille tutti vogliono e utilizzano Biblos. Di Biblos ne hanno parlato nel giugno 2019 anche in Senato, in una interrogazione parlamentare presentata da alcuni senatori della Repubblica italiana sul tema dell'accessibilità degli esami di Stato da parte degli studenti non vedenti. Per me che ne sono l'autore è stata una cosa del tutto inaspettata e gratificante.
Da fine 2007, man mano che le funzionalità di stampa di Biblos si facevano sempre più concrete e più apprezzate, alcune persone prive di creatività per immaginare il braille realizzato in modo diverso, mi hanno suggerito con insistenza, e poi con attacchi veri e propri, di rendere la stampa braille di Biblos simile a quella di altri vecchi Software. Se allora li avessi ascoltati, questo si sarebbe tradotto in una inconsistente bolla di sapone che sarebbe scoppiata da lì a poco. Invece ho scelto di seguire e portare avanti la mia idea, quella che ha reso sociale la stampa in braille, strappandola di mano agli "esperti" che ne detenevano fino ad allora il dominio. Volevo che il braille fosse accessibile a tutti, e così è stato. Paradossalmente è stato accessibile anche a quegli "esperti" che allora boicottarono Biblos e che, ora, lo utilizzano con guadagno.
Avrei senz'altro preferito sviluppare la mia idea in armonia con le associazioni di categoria, unione che avrebbe dato un riconoscimento ufficiale a nuovo metodo di stampa che stavo introducendo, del tutto rivoluzionario, ma così non è stato. Le competenze tecniche in ogni caso le avevo e continuo ad averle tutte, per continuare il mio Lavoro senza perdere di vista il fine ultimo per il quale sviluppo Biblos: il braille accessibile a tutte le persone, anche per chi vede.
Nel 2011 abbiamo presentato Biblos al concorso internazionale WBU Braille21 Award. A presentare Biblos come suo supporter è stato Pedro Zurita di Madrid, segretario generale dell'Unione Mondiale dei Ciechi (WBU) dal 1986 al 2000. Biblos non è stato tra i finalisti, ma per me è stata molto significativa questa partecipazione. Per l'Italia a partecipare ero solo io e Biblos.
Sto scrivendo questo articolo per due ragioni: la prima è che se non faccio conoscere io la storia travagliata di Biblos, nessun altro si prende la briga di farlo. D'altronde sono io stesso la memoria storica del mio Software. Certo, ci farei una figura migliore, se a parlarne non fossi io. La seconda ragione è che da un mio contatto straniero, a suo dire "esperto di braille" del suo paese, hanno iniziato ad arrivarmi le stesse richieste prive di senso che anni fa mi venivano fatte qui in Italia.
Oggi la situazione mi pare ancora più paradossale. Che si ripeta la stessa cosa che ho già vissuto a partire dal 2007 mi fa un po' sorridere, anche perché ho sufficiente esperienza per fermare sul nascere qualsiasi tipo di pretesa di questo tipo.
In Biblos ho posto la videoscrittura al centro di tutto il sistema, com'è giusto che sia. Perché un word processor fa videoscrittura. Pretendere che un word processor sia una tavoletta braille è insensato. È proprio questo il punto della questione: c'è chi vorrebbe ritornare ai vecchi sistemi braillecentrici, dove si possano scrivere direttamente in un editor celle braille o simboli illegibili - tra l'altro Biblos consente anche questo, ma è una funzionalità secondaria e non il core del programma -, mentre io ho posto al centro la videoscrittura. Con Biblos l'utente fa videoscrittura, utilizza strumenti visivi per dare una formattazione sensata al testo. Poi il sistema di stampa in braille ricava dal Documento tutte le informazioni per organizzare il braille in modo ottimale, professionale, meglio di qualsiasi altra manualità. È per questo che con Biblos stampano in braille anche le persone che conoscono poco o per nulla il braille, e che poi cominciano a impararne il sistema. Amatoriale o professionale, Biblos non ha limiti, è per tutti. Utilizzando la videoscrittura si ottiene per la stampa in braille tutto quanto serve, immaginabile e inimmaginabile.
Fu un capovolgimento di prospettiva, fu una rivoluzione, come quella galileana che mise al giusto posto il sole al centro del nostro sistema. Comprendo che i ciechi siano affezionati al braille e alle tradizioni, che è il nostro pianeta, ma al centro del sistema digitale che oggi utilizziamo c'è la videoscrittura (il sole), e il braille è uno dei suoi satelliti. La videoscrittura è quel centro che dà al braille la spinta di ottenere tutto con velocità e precisione.
Immaginate di avere un Documento da stampare a inchiostro, cliccare sull'anteprima di stampa per verificare come sarà stampato e avere la possibilità di pasticciare l'anteprima, modificarla, stravolgerla. Giusto per stampare poi qualcosa di diverso rispetto al Documento di origine. "L'anteprima è l'anteprima, serve giusto per verificare la correttezza della stampa, non per modificarle il contenuto". Questo è quanto mi dicono tutte le persone vedenti che fanno videoscrittura.
Invece alcune persone non vedenti vorrebbero modificare proprio l'anteprima braille, un accessorio che ho messo là giusto per verificare la correttezza di alcuni elementi prima che il Documento venga stampato. Esattamente una funzionalità pari a quella della stampa a inchiostro. Immaginate un Documento pieno di segni strani, o di punti incomprensibili, modificabile, soprattutto da esperti che comprendono la logica di quei punti e di quei segni, da esperti che conoscano quel linguaggio tecnico. In sostanza un allontanamento della stampa in braille dal normale utente finale, da chi vuole semplicemente stampare un Documento in braille, chi vuole impaginarlo, formattarlo, riutilizzarlo in modo facile. È questo il sistema antiquato a cui volevano far assomigliare Biblos, giusto per non evolvere.
Comprendo che col sistema Biblos in sostanza io ho rimesso nelle mani delle persone il braille, così com'è giusto che sia. Ma ho davvero tolto il Lavoro a quegli esperti che vivevano di procedure e tecniche per pochi? A me non sembra. Io oggi noto che gli "esperti" che hanno saputo aggiornarsi, oggi stampano in braille più velocemente di quanto facessero prima, che organizzano corsi di braille in cui insegnano anche Biblos, vantandosene. In sostanza, intorno a Biblos ho creato un indotto in cui ho fatto rivivere il braille e tutti oggi ne sono più che soddisfatti, a parte quei quattro conservatori incapaci di leggere il presente.
Una spiegazione perché periodicamente qualcuno mi suggerisce che la stampa in braille di Biblos dovrebbe assomigliare di più a quella di qualche vecchio Software è presto detta: non conoscono tutte le possibilità di Biblos, ed è anche un po' causa mia perché a divulgare Biblos in altri paesi è un compito che va al di là delle mie capacità linguistiche. Però chi mi chiede, per esempio, di rendere l'anteprima modificabile, in qualche modo mi racconta indirettamente che la sua esperienza nel fare videoscrittura è limitata, per poter apprezzare la semplicità e la profondità di Biblos. In Italia per fortuna questo muro di diffidenza è già stato buttato giù.
È presunzione? Probabilmente. Quando avverto nei messaggi la presunzione di chi mi racconta della sua esperienza per il braille, sott'intendendo che la mia esperienza di sviluppatore non stia a quel livello, beh... un po' ci resto male. Magari non è voluto come atteggiamento, ma comunque è presente. Ci resto male perché in questi anni ho fatto per il braille veramente l'impossibile, l'ho talmente alzato di livello che in questi anni Biblos è stato da esempio per altri progetti. Come si suol dire: ho alzato l'asticella e ho spronato altri sviluppatori a fare meglio.
Biblos oggi ha raggiunto i computer di 86 paesi del mondo. Scrivo questo articolo con la visione internazionale che mi deriva da questo. Sin dall'inizio ho sviluppato Biblos in ottica internazionale. Ciò si nota anche dall'espandibilità massima che ho voluto dargli. A volte sono davvero solo a sviluppare determinate caratteristiche. Penso che se avessi il supporto delle associazioni che mi mettessero a disposizione qualcuno con determinate competenze o che finanziassero l'espansione di un settore di Biblos - anche soltanto per compilare una nuova tabella braille di qualità sono necessarie competenze specifiche -, tutti gli utenti di Biblos, di tutto il mondo, ne avrebbero beneficio. Eppure le associazioni pare che siano sorde a questo, e non penso solo a quelle italiane. Ognuna di loro si coltiva il proprio orticello, a volte poco più che sterpaglie, piuttosto che guardare avanti e aprirsi al mondo.
Qualche mese fa mi ha contattato Davide Cervellin di Tiflosystem, la conosciutissima ditta rivenditrice di ausili. Mi ha commissionato lo sviluppo di un driver per Biblos per dare la possibilità agli utenti delle stampanti ViewPlus, di cui è distributore, di stampare senza più incontrare problemi di sorta. Il tutto si è meravigliosamente concretizzato in un driver per ViewPlus Columbia stabile, robusto, efficace. Gli utenti di ViewPlus Columbia ne sono più che soddisfatti! A beneficiare di questa collaborazione sono e saranno tutti gli utenti del mondo delle stampanti ViewPlus e di Biblos. Questo è un esempio della collaborazione efficace per far evolvere il braille!
In futuro mi piacerebbe leggere l'idea entusiastica di qualche giovane cieco, che mi mettesse a conoscenza di una sua visionaria modalità di stampare in braille. Mi piacerebbe incontrare una mente creativa come me, capace di mandare in soffitta ciò che io ho rivoluzionato in questi anni. Mi piace pensare che questa vicenda per me è stata molto importante, per non precludere il mio supporto a qualche ragazzo o ragazza non vedente che in futuro volesse perseguire una propria idea innovativa per il braille, per non far vivere ai giovani quello che gli anziani presunti esperti del braille hanno fatto a me, cioè ostacolare in tutti i modi lo sviluppo di un nuovo e innovativo sistema di stampa in braille. Giuro che darò sempre con umiltà tutto il mio supporto a idee innovative e non sarò mai il freno della creatività altrui.
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