La vera storia di Louis Braille, un Programmatore ante litteram
Giuseppe Di Grande Aggiornato il 21/02/2025 08:00
Pensiamo che Louis Braille possa essere considerato un programmatore ante litteram: non solo per aver impiegato sei punti analoghi a un codice binario, ma anche per aver anticipato una logica affine a quella dei veri programmatori di oggi.
Louis Braille nacque il 4 gennaio 1809 a Coupvray, in una Francia che stava attraversando profondi cambiamenti sotto molteplici aspetti. L'Europa era ancora segnata dalle conseguenze della Rivoluzione francese e dall'ascesa di Napoleone Bonaparte. Le guerre napoleoniche avevano ridisegnato i confini e trasformato le dinamiche di potere in tutta Europa, contribuendo a un Clima di instabilità e rinnovato nazionalismo. La Rivoluzione aveva messo in discussione i privilegi delle vecchie gerarchie, dando impulso all'emergere di una borghesia in ascesa e a un rinnovato interesse per i Diritti delle persone che dalle campagne si muovevano verso i maggiori centri urbani. Pur essendo ancora lontana una piena comprensione del concetto di inclusione, in particolare riguardo alle persone povere con disabilità, iniziava a farsi strada la consapevolezza della necessità di sistemi alternativi a quelli caritativi di matrice religiosa. L'obiettivo era garantire un accesso più ampio all'Assistenza e all'Istruzione per i gruppi marginalizzati di una società attraversata da profondi cambiamenti. Infatti, l'inizio del XIX secolo segnava anche la transizione verso una società più moderna, con i primi accenni della Rivoluzione industriale che, pur essendo in Francia meno avanzati rispetto a quelli dell'Inghilterra, stavano già iniziando a trasformare le strutture sociali, economiche, culturali, scientifiche e tecniche.
Gli inizi del diciannovesimo secolo erano ancora fortemente influenzati dall'Illuminismo, che aveva promosso un approccio rigoroso alla conoscenza e una fiducia nelle capacità della Scienza e della ragione. Servendosi della forza della ragione empirica e della conoscenza scientifica, il movimento illuminista voleva portare la mente degli esseri umani, fino ad allora caratterizzata da ignoranza e superstizione, a una sorta di illuminazione di pensiero, dove l'essere Umano esprime razionalmente tutto il proprio intelletto. Non è una casualità che per tutto il diciottesimo secolo, i nuovi ospedali cominciavano a trasformarsi, dall'essere luoghi di cura di base per i malati fino a diventare dichiaratamente centri di Innovazione e Ricerca medica, oltre che essere il luogo principale per l'Istruzione e la Formazione dei futuri medici. Altrettanto, non è un caso che, nello stesso momento storico, nel 1784 a Parigi, Valentin Haüy fondava il primo Istituto al mondo per l'Educazione dei ciechi, l'Institut National des Jeunes Aveugles, che si poneva il nobile obiettivo di fornire Assistenza e Formazione ai giovani ciechi. Successivamente, altri istituti simili venivano fondati in tutta Europa, poi nel mondo.
Louis Braille nasce dentro questo scenario Sociale e culturale. Anche se non possiamo attribuire al giovane Braille, per giunta cieco, una cultura pratica che ragioni sulle implicazioni di un sistema di numerazione diverso da quello decimale, non possiamo escludere una correlazione tra i cambiamenti che in quello stesso momento stanno avvenendo nella società. D'altronde, quando più campi della società rispondono contemporaneamente ai cambiamenti, influenzandosi a vicenda, si può dire che entrano in risonanza. In qualche modo, possiamo azzardare che, indirettamente, anche la mente dell'adolescente Louis entri in risonanza col resto della società e venga illuminata dalla logica espressa un secolo prima dal matematico e filosofo Gottfried Wilhelm Leibniz, filosofia e Matematica che avevano avuto tutto il diciottesimo secolo per sedimentarsi nella Scienza e nella Tecnica di allora. Infatti, nel 1703 Leibniz aveva pubblicato un trattato in cui spiegava come ogni numero potesse essere rappresentato utilizzando soltanto due cifre: 0 e 1.
Sebbene l'applicazione empirica del sistema binario si sia sviluppata pienamente solo nel ventesimo secolo, con l'avvento dei Computer, è vero che non abbiamo prove documentate che Louis Braille abbia consapevolmente assimilato o applicato le teorie di Leibniz. Tuttavia, da un punto di Vista socioculturale, è possibile sostenere che il sistema Braille abbia rappresentato una delle prime manifestazioni moderne del sistema binario, essendone un'applicazione concreta e funzionale ante litteram.
Oggi, la narrazione ufficiale del Braille che conosciamo ci racconta la Storia dell'ufficiale francese Charles Barbier, che presenta il suo innovativo Metodo, noto come “Scrittura notturna” (écriture nocturne), presso l'Istituto Nazionale dei Giovani Ciechi di Parigi. L'idea alla base di questo sistema è quella di creare un codice Tattile capace di trasmettere messaggi di Natura militare in modo cifrato, attraverso l'uso di simboli in Rilievo che possono essere letti al Tatto, anche in condizioni di completa oscurità. In questo scenario, Louis Braille entra in contatto con il Metodo di Barbier e in attrito col suo autore. Ispirato da questa Innovazione, Braille ha l'intuizione di trasformare il Metodo di comunicazione militare, dando vita a un sistema di Lettura e Scrittura Tattile per i ciechi che, nel tempo, è diventato universalmente noto come Braille.
Il Paragrafo appena esposto rappresenta il plot promozionale del Braille, elaborato principalmente da due autori a distanza di un secolo: Alexandre-René Pignier nel 1859 e Pierre Henri nel 1952.
Pignier posiziona temporalmente l'incontro tra Braille e Barbier dodici anni prima che esso avvenga realmente, scrivendo l'agiografia di un piccolo eroe che inventa un sistema di Scrittura ad uso dei ciechi. Henri, un secolo dopo, arricchisce la Storia formulando congetture prive di supporto documentale. Poi, ad amplificare e arricchire la narrazione di altri dettagli ci hanno pensato tutti gli altri autori, sollevando a scontro un presunto incontro e a genio una indiscutibile forma di talento.
È importante chiarire che il nostro intento non è assolutamente quello di sminuire la figura di Louis Braille né il fondamentale contributo che ha offerto alla Storia della Scrittura e della Lettura per le persone cieche. Piuttosto, ci proponiamo di restituire alla narrazione storica una Dimensione autentica e verificabile, che valorizzi la complessità degli eventi e dei protagonisti coinvolti.
Sul ruolo avuto da Barbier e da Braille la Storia e i documenti invece ci raccontano un'altra realtà. Infatti, il Metodo che ispira Louis Braille non fu mai concepito per uso militare, ma creato specificamente per persone non vedenti. Charles Barbier non lo presenta all'Institution Royale des Jeunes Aveugles, ma è Pignier, nel suo saggio (postumo sia a Braille che a Barbier), che inventa un incontro con Barbier quando Braille è ancora un adolescente, in cui il giovane sottolinea i difetti del Metodo.
In realtà, Charles Barbier ebbe una breve carriera militare (dal 1784 al 1792), ma dedicò decenni a sviluppare e promuovere metodi stenografici di Scrittura e di notazione concepiti specificamente non solo per persone con disabilità visiva, ma anche per persone in condizioni di povertà impossibilitate a ricevere un'Istruzione formale. Barbier, per i ciechi, inventa nel 1815 sia una Scrittura a punti che gli strumenti per Scrivere (il punzone smussato, il righello scanalato per allineare i punti e una Guida mobile per mantenerli verticali). È la sua mente a concepire il Metodo di Scrittura a punti tattili, senza però avere prove che il Metodo avrebbe effettivamente aiutato i non vedenti a Leggere e Scrivere. Invece, dopo aver pubblicato il suo Metodo, Barbier lo invia all'Istituto dei Giovani Ciechi, ma il direttore, Sébastien Guillié, lo rifiuta. Successivamente, nel 1821, Guillié viene licenziato e sostituito dal Dr. Alexandre-René Pignier. Barbier scrive nuovamente alla Scuola, inviando informazioni sul suo Metodo. Pignier ha una reazione ambigua: risponde a Barbier, tenendolo comunque distante, e nello stesso tempo mostra il Metodo di Scrittura al Consiglio di amministrazione e poi agli studenti. Braille, Studente dell'Istituto, non è affatto un genio isolato che prende un'invenzione destinata a un altro scopo e la trasforma in un sistema rivoluzionario per i ciechi. Non è “solo” nei suoi sforzi, né lotta contro un establishment ostile. Al contrario, è uno degli studenti che utilizzano con profitto il Metodo di Barbier e, soprattutto, è pienamente sostenuto e incoraggiato, collaborando con compagni di Studio e docenti per perfezionare il nuovo sistema di Scrittura concepito specificamente per i non vedenti. Quando Barbier e Pignier si incontrano finalmente di persona (il 19 giugno 1821, ma non per una presentazione pubblica), il Metodo di Barbier è già in uso nell'Istituto.
“Coloro che sono ciechi dalla nascita, privati, come altri ciechi, dei mezzi per Leggere libri e Scrivere, incontrano le maggiori difficoltà nel tracciare correttamente le lettere convenzionali; sono limitati a usare metodi di corrispondenza speciali riservati a loro e a chi si prende la briga di apprenderli. In queste circostanze, la Scrittura a punti mostrata nella Tavola VII, eseguita senza Inchiostro né matita con un punzone metallico che imprime punti regolari percepibili al Tatto e permanenti, sembra offrire i maggiori vantaggi, ma solo negli istituti dedicati alla loro Istruzione si potrebbero determinare correttamente i risultati.” (Charles Barbier, 1815)
Abbiamo affermato che Louis Braille è un programmatore ante litteram. Dopo aver riorganizzato i fatti storici, la nostra affermazione rimane ancora valida. Nel 1821 Louis ha l'età di dodici anni, nell'Istituto hanno conosciuto un nuovo sistema di Scrittura che permette a tutti gli allievi di poter Scrivere e Leggere, anche se si tratta di un sistema migliorabile. Prima della Scrittura a punti, i piccoli ospiti sanno Scrivere così come fa una persona vedente, ma non possono rileggere la loro Scrittura. Sanno Leggere i grossi volumi con lettere in corsivo a Rilievo ideati da Haüy, ma al di fuori dell'Istituto non hanno più possibilità e supporti per poterlo fare. In questo contesto, il Metodo di Barbier cambia radicalmente la vita degli studenti.
Ora facciamo un salto in avanti di dodici anni. Charles Barbier viene a conoscenza del Metodo sviluppato da Louis Braille solo nel 1833. Dal 1821 Louis Braille e i suoi compagni migliorano il Metodo numero 7 di Barbier, trasformandolo nel Braille a 6 punti che conosciamo ancora oggi. Nel 1829 Pignier fa pubblicare il primo trattato sul nuovo Metodo di Scrittura con il titolo: “Procédé pour écrire les paroles, la musique et le plain-chant au moyen de points, à l'usage des aveugles et disposés pour eux”. L'autore è Louis Braille.
Il 29 marzo 1833 Barbier scrive a Pignier e gli chiede una copia del Metodo Braille. Il 31 marzo, dopo aver letto il Metodo, Charles Barbier scrive a Louis Braille congratulandosi. I due continuano a scambiarsi diverse lettere amichevoli. Il 10 giugno Braille visita Barbier nella sua residenza: si incontrano per la prima volta.
Crediamo che ognuno sia figlio della propria epoca. La domanda che ci poniamo spesso è: Se Louis Braille e Charles Barbier non avessero migliorato e inventato un sistema di Lettura e Scrittura per le persone con disabilità visiva, in un'altro luogo e in un altro tempo sarebbe apparso un sistema simile? La risposta che ci diamo è un netto “sì”. "È chiaro che Louis Braille è per i ciechi un simbolo, il simbolo del cieco che libera da un ostacolo i suoi compagni di sventura”, scrive Pierre Henri. Questa affermazione non solo risuona con profonda verità, ma riflette anche l’intento del saggio di Pignier del 1859: offrire ai ciechi un’identità e un’arma capace di abbattere definitivamente le barriere culturali e sociali, aprendo la strada a una vera emancipazione.
La società dell'epoca era una fucina di idee. In ogni settore Sociale, culturale, scientifico, Tecnico, avvenivano trasformazioni ed innovazioni, espressioni di quel fermento iniziato con l'illuminismo del secolo precedente. Per esempio, il pensiero kantiano, con la sua enfasi sull'Autonomia della ragione e sull'importanza dell'uso critico e liberatore della mente, non facciamo fatica a inserirlo in questo quadro, perché è una di quelle fonti che contribuisce a creare un Clima culturale in cui la razionalità e l'Innovazione sono considerate strumenti essenziali per il progresso Umano.
Kant, soprattutto attraverso le sue opere sulla critica della ragion pura e della ragion pratica, ha promosso l'idea che l'Uomo potesse emanciparsi dalle limitazioni imposte da tradizioni e dogmi, affidandosi alla capacità razionale di comprendere e migliorare il mondo. Questo spirito di fiducia nella ragione umana e nella possibilità di Innovazione permeava la società, stimolando un approccio critico e creativo anche in campi che, all'epoca, potevano sembrare distanti dalla filosofia.
In questo contesto, l'ingegnosità di Charles Barbier e di Louis Braille nel concepire un sistema di Lettura e Scrittura per i non vedenti possono essere viste come un riflesso di quel Clima intellettuale, che incoraggiava a superare le barriere tradizionali e a cercare soluzioni innovative per problemi complessi.
Il Metodo inventato da Charles Barbier, prendendo a prestito una terminologia Informatica, oggi diremmo che è poco Usabile. L'indole di programmatore di Louis Braille (e dei suoi compagni di Istituto) viene fuori proprio in questo momento. Ispirato dalle necessità di rendere la Scrittura Tattile più Accessibile, osservò le criticità del Metodo di Barbier e, come un abile programmatore, decise di “riorganizzare” il sistema. Ridusse la complessità passando da una Cella di 12 punti a una di soli 6 punti, disposti in 2 colonne da 3. Questa modifica non solo semplificava il codice della Scrittura Tattile, ma ne migliorava significativamente la leggibilità e la rapidità di esecuzione: i non vedenti potevano così Leggere e Scrivere in maniera ancora più fluida ed efficiente.
Così come un programmatore si dedica a ottimizzare il codice per ridurre errori, aumentare le prestazioni e rendere il sistema più intuitivo, Louis Braille applicò una logica innovativa e razionale per trasformare la soluzione di Charles Barbier, concepita espressamente per le esigenze di comunicazione dei non vedenti, in un Metodo universale di Lettura e Scrittura. La sua capacità di semplificare e migliorare il sistema è un chiaro esempio di come l'ingegno e la visione possano anticipare sviluppi tecnologici e concettuali. Prendendo a prestito una terminologia prettamente Informatica, diremmo che Louis Braille ha “ottimizzato” il sistema, rendendolo estremamente funzionale. La sua logica, la razionalità metodica e la capacità di ottimizzazione, incarnate nella scelta binaria dei punti, lo configurano come un programmatore ante litteram, paragonabile a un ingegnere del Software moderno. Allo stesso tempo, non si può non celebrare Charles Barbier, al quale con questo breve articolo abbiamo cercato di restituire i giusti meriti, pionieristico benefattore e inventore che, con il coraggio di sollevare i punti da un Foglio di carta e farli diventare Scrittura, ha tracciato la via per questa Innovazione. Insieme, le intuizioni di Barbier e l’ingegno perfezionatore di Braille hanno dato vita a una trasformazione epocale nella comunicazione Tattile.
Bibliografia
- Campsie Philippa - Charles Barbier. A hidden story
- Henri Pierre - La vita e l'opera di Louis Braille
- Streit Jakob - LouisBraille
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