Il Braille e l'I Ching
Paolo Giacomoni Aggiornato il 23/09/2025 08:00Fa sempre piacere quando si trovano inattese corrispondenze tra cose lontane nel tempo e/o nello spazio.
È come se al di sotto del tutto ci fosse un'architettura che tutto comprende e tutto unisce in un corpo solo, generato da una suprema volontà per un preciso scopo.
Ma appunto è proprio un "come se", perché la scoperta di corrispondenze tra cose lontane non comporta affatto che un filo sotterraneo le unisca.
Così è tra il Braille e l'I Ching.
Il Libro dei Mutamenti, in cinese I Ching, appartiene indiscutibilmente ai libri più importanti della Letteratura mondiale. Le sue origini risalgono all'antichità mitica, ma ancora oggi i più illustri dotti della Cina continuano a occuparsene. Quasi tutto ciò che in più di tremila anni di Storia cinese è stato pensato in fatto di idee grandi e importanti è in parte stato suscitato da questo libro e in parte ha influito sulla sua interpretazione, così che si può tranquillamente affermare che nell'I Ching è contenuta l'elaborazione più matura della saggezza di millenni. Non desta dunque meraviglia se entrambi i rami della filosofia cinese, il confucianesimo e il taoismo, hanno qui le loro radici comuni.
In Cina, anzi, non solo la filosofia, ma anche la Scienza naturale e l'arte del governare hanno attinto sempre a questa fonte di saggezza, e non c'è da stupirsi se questo libro poté sfuggire, unico tra gli antichi scritti di saggezza dei confuciani – persino al grande rogo di tutti i libri voluto da Ch'in Shih Huang Ti,, l'imperatore che fece costruire la grande muraglia cinese, 250 anni prima di Cristo.
Fin nelle minute vicende quotidiane la vita cinese è imbevuta dei suoi influssi. Se si passeggia per le strade di una città cinese non solo si vede qua e là in un angolo un indovino seduto a un lindo deschetto, munito di pennello e Tavoletta, pronto a ricavare dall'antico libro di saggezza consigli e informazioni per i piccoli bisogni della vita, ma persino le insegne dorate dei negozi – tavole verticali laccate di nero che ornano le case – sono coperte di segni che col loro fiorito Linguaggio si richiamano continuamente a pensieri e citazioni di questo libro. Anche la politica di uno Stato moderno come il Giappone, caratterizzata da un'accorta cautela, non disdegna di ricorrere, in situazioni difficili, ai consigli dell'antico libro di saggezza.
L'I Ching è quasi un oracolo vivente, un Insegnante paziente, onniveggente, cui ci si può rivolgere per ricevere consigli preziosi nei momenti cruciali dell'esistenza.
L'I Ching non propone luoghi comuni astratti, bensì consigli concreti su come agire ora, in questa situazione, per ottenere successo e fortuna. È per questo che è ancora così vivo e dinamico dopo migliaia di anni, a migliaia di chilometri di distanza dal suo luogo di origine.
L'I Ching si consulta scuotendo tre monete tra le mani chiuse e lanciandole: Testa vale 3, croce 2.
Si somma il valore delle tre monete. Tre teste valgono 9, due teste e una croce 8, e così via. Perciò i risultati possibili sono 4: 6, 7, 8 e 9.
Segniamoci il risultato.
Si lanciano di nuovo le monete per ottenere un secondo numero che segniamo al disopra, non al disotto del precedente.
Si ripete la procedura finché non si ottengono sei numeri. Ogni nuovo numero sopra il precedente, non sotto. Accanto ai numeri è previsto che si traccino delle linee intere per i 6 e i 9, spezzate per i 7 e gli 8, ma non servono per il discorso che sto facendo.
i sei numeri e le sei linee costituiscono quello che vien chiamato esagramma che potrebbe presentarsi così:
---------- 6 (sesta linea, quella sopra
----__---- 8 quinta linea
----__---- 7 quarta linea
----__---- 7 terza linea
----__---- 8 seconda linea
---------- 9 prima linea, quella inferiore.
I numeri dispari, 7 e 9, rappresentano lo yang, i numeri pari, 6 e 8 lo yin.
quindi l'esagramma qui sopra si traduce così, a partire dalla cosiddetta "prima linea", cioè quella più sotto:
yang, yin, yang, yang, yin, yin.
A questo esagramma corrisponde la sentenza detta l'abbondanza, e poiché le sentenze sono numerate, questa è quella numero 55.
E quante sono in tutto le sentenze?
Visto che ogni lancio può dare risultato pari o dispari, e visto che i lanci sono sei, il totale delle sentenze possibili è 64.
Allora a noi viene subito in mente l'analogia con i caratteri del braille che, spazio vuoto compreso, sono proprio 64 in tutto.
Ora, se rappresentiamo lo yang con un puntino di un Carattere braille, e lo yin con l'assenza di puntino, possiamo rappresentare la prima linea con il punto 1, la seconda col punto 2 e così via.
Se applichiamo questo procedimento all'esagramma di cui sopra, troviamo che il braille lo rappresenta con una bella m.
Possiamo quindi procedere abbinando ogni carattere braille ad ognuno dei 64 esagrammi possibili e quindi ad ognuno dei possibili responsi dell'I Ching ottenendo il seguente elenco, dove è presente la posizione, il simbolo Unicode dell'esagramma, i punti della Cella braille e la cella braille unicode. Può essere letto con Sintesi Vocale o con Display braille.
- 1 ䷀, 123456 ⠿
- 2 ䷁, 0 ⠀
- 3 ䷂, 15 ⠑
- 4 ䷃, 26 ⠢
- 5 ䷄, 1235 ⠗
- 6 ䷅, 2456 ⠺
- 7 ䷆, 2 ⠂
- 8 ䷇, 5 ⠐
- 9 ䷈, 12356 ⠷
- 10 ䷉, 12456 ⠻
- 11 ䷊, 123 ⠇
- 12 ䷋, 456 ⠸
- 13 ䷌, 13456 ⠽
- 14 ䷍, 12346 ⠯
- 15 ䷎, 3 ⠄
- 16 ䷏, 4 ⠈
- 17 ䷐, 145 ⠙
- 18 ䷑, 236 ⠦
- 19 ䷒, 12 ⠃
- 20 ䷓, 56 ⠰
- 21 ䷔, 146 ⠩
- 22 ䷕, 136 ⠥
- 23 ䷖, 6 ⠠
- 24 ䷗, 1 ⠁
- 25 ䷘, 1456 ⠹
- 26 ䷙, 1236 ⠧
- 27 ䷚, 16 ⠡
- 28 ䷛, 2345 ⠞
- 29 ䷜, 25 ⠒
- 30 ䷝, 1346 ⠭
- 31 ䷞, 345 ⠜
- 32 ䷟, 234 ⠎
- 33 ䷠, 3456 ⠼
- 34 ䷡, 1234 ⠏
- 35 ䷢, 46 ⠨
- 36 ䷣, 13 ⠅
- 37 ䷤, 1356 ⠵
- 38 ䷥, 1246 ⠫
- 39 ䷦, 35 ⠔
- 40 ䷧, 24 ⠊
- 41 ䷨, 126 ⠣
- 42 ䷩, 156 ⠱
- 43 ䷪, 12345 ⠟
- 44 ䷫, 23456 ⠾
- 45 ䷬, 45 ⠘
- 46 ䷭, 23 ⠆
- 47 ䷮, 245 ⠚
- 48 ䷯, 235 ⠖
- 49 ䷰, 1345 ⠝
- 50 ䷱, 2346 ⠮
- 51 ䷲, 14 ⠉
- 52 ䷳, 36 ⠤
- 53 ䷴, 356 ⠄⠴
- 54 ䷵, 124 ⠋
- 55 ䷶, 134 ⠍
- 56 ䷷, 346 ⠬
- 57 ䷸, 2356 ⠶
- 58 ䷹, 1245 ⠛
- 59 ䷺, 256 ⠲
- 60 ䷻, 125 ⠓
- 61 ䷼, 1256 ⠳
- 62 ䷽, 34 ⠌
- 63 ䷾, 135 ⠕
- 64 ䷿, 246 ⠪
L'elenco non ha la pretesa di svelare arcani, ma svolge comunque un compito utile: permette di individuare con immediatezza la sentenza corrispondente all'esagramma generato dai lanci.
Sarebbe affascinante se potesse guidarci anche in veri e propri vaticini in braille! Ma, almeno in questo articolo, non è così.
Ricordo soltanto che, per l'interpretazione dell'oracolo, contano soprattutto le linee con i 6 e con i 9, quelle intere; ma entrare nel merito dell'interpretazione ci porterebbe troppo lontano.
Per il momento, accontentiamoci di Riconoscere al nostro Braille anche questo piccolo, involontario merito: quello di tendere un filo di collegamento con l'antica saggezza cinese.