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Dragon's Lair per Commodore 64, immerso nel fantasy digitale di un altro mondo

Pubblicato il 12/06/2020 07:00 
 Dragon's Lair schermata iniziale

Il genere fantasy nei videogiochi è sempre stato uno dei miei preferiti. Era il 1986 e nel fascicoletto allegato a una cassetta Com64 lessi la recensione di Dragon's Lair.

La notizia che Dragon's Lair era stato realizzato in sei mesi mi aveva affascinato, accrescendo l'attrazione per tutti i mondi digitali fatti di pixel e codice macchina. D'altronde nel 1986 avevo da circa un anno il mio primo Commodore 64 e muovevo i primi passi nella sua Programmazione.

Dirk the Daring il cavaliere, Daphne la principessa, Singe il drago cattivo. I personaggi da fiaba c'erano tutti. Poi veniva l'ambientazione fatta di castello, baratri, ponti levatoi, segrete... e poi mostri di fango, spiriti del vento, cavalieri fantasma... il sogno era diventato realtà, anzi Videogioco. Dovevo avere per forza la cassetta.

Acquistai la cassetta a Siracusa presso il negozio dove avevo comprato il Commodore 64. Bellissima, tutta plastificata, con librettino di istruzioni, marcata "ARMATI". Praticamente, senza saperlo, avevo comprato l'ennesimo Videogioco pirata!

Un sovrano buono e saggio di nome Aethelred ha una figlia di nome Daphne, che ama più di ogni altra cosa. Daphne è una bellissima principessa molto corteggiata, ma il suo cuore appartiene solo a un cavaliere del re: Dirk the Daring.

Un giorno appare un grande e malvagio drago di nome Singe. Vuole sottomettere in schiavitù il regno del sovrano Aethelred. Aethelred però non si arrende al drago, così Singe rapisce sua figlia Daphne, la porta nella sua tana e la imprigiona in una sfera di cristallo. Singe vuole che il re rinneghi il suo regno prima che tramonti il sole!

Il regno è preda della più profonda disperazione. Solo il cavaliere Dirk, il cui cuore appartiene alla principessa Daphne, rimane lucido e decide di andare a Salvare la sua amata. Così sella il suo Cavallo, arriva alla tana del drago e inizia l'avventura.

La versione da sala giochi di Dragon's Lair era su laserdisc, una Tecnica innovativa che faceva uso di animazioni da cartone animato registrate su laserdisc e mandate in sequenza a seconda delle reazioni del giocatore. Considerate che io allora non sapevo niente di cabinato e di laserdisc, perché nel mio paese questo Videogioco non venne mai portato.

Dragon's Lair per me era quello recensito e quello che avevo comprato su cassetta per Commodore 64. Non avevo la minima idea che quella per C64 fosse una Conversione, tra l'altro diversa rispetto al Videogioco originale fatto di bellissime animazioni. Le scene animate di Dragon's Lair le potetti ammirare solo quando arrivò qualche anno dopo su Amiga.

La cassettina Armati mi trasmise un'altra cosa: l'amore per Canone in re maggiore di Johann Pachelbel. C'era un'intro con lo sprite del logo Armati che roteava in uno pseudo-3d, mentre la bellissima Musica di Johann Pachelbel deliziava la mia mente. Da allora amo il Canone di Johann Pachelbel, titolo e autore del Brano classico che conobbi solo molti anni dopo.

Torniamo al Commodore 64 e alla cassetta dentro il datassette. Il nastro gira e a un certo punto il caricamento termina. Appare una stupenda schermata iniziale, con il castello di Singe sprofondato in una foresta di rovi. Una Musica da sogno comincia a uscire dall'altoparlante del Monitor. È necessario sottolineare che quella musichetta non l'avrei mai più dimenticata? Il Brano di Colin Porch è quello che potete Ascoltare nel player all'inizio di questo articolo. Ora fate uno sforzo di immaginazione e pensate a un tredicenne, amante dei videogiochi, affascinato dal fantasy, che ascolta questa Musica di presentazione, dubbioso se continuare ad ascoltarla affascinato dal castello sullo sfondo o cominciare a giocare.

Alla fine il pulsante del joystick l'ho premuto e il gioco è cominciato. Primo impatto con una piattaforma in caduta libera dentro un baratro. Dirk the Daring è su questa specie di masso in caduta libera, mentre nuvolette demoniache gli soffiano addosso cercando di buttarlo giù dalla piattaforma. Dirk deve resistere, cioè io dovevo resistere remando contro il vento, fino a quando sul lato destro del Monitor non veniva su una sporgenza sulla quale dovevo far saltare Dirk, per salvarlo dal baratro. E dopo ripetuti tentativi finalmente ci riuscii!

Il secondo livello era semplicemente fatto di una stanza, Dirk fatto a cubettoni, cioè con più sprite ingranditi che doveva reagire a qualcosa. E qui la mia esperienza di gioco si è miseramente bloccata. Sospetto che la cassetta che avevo comprato non rispettasse gli otto livelli della versione originale. Ogni livello era un gioco a sé e trovai un trucchetto per vederli tutti, anche se gli altri li ricordo vagamente. Consisteva nel resettare il C64 e far caricare dalla cassetta il livello successivo!

Ma qui la mia recensione si ferma, perché i ricordi si fanno annebbiati. Quella per Commodore 64 è stata la Conversione di un grande Videogioco mai riproducibile su un 8 bit. Da un lasergame noi adolescenti dell'epoca ci siamo ritrovati a giocare con un action game che ricordava a grandi linee l'originale. Nonostante tutto, la magia del Commodore 64 ha reso indimenticabile anche questo Videogioco. Videogioco che ora andrei volentieri a rigiocare.