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L'UE ratifica la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità

Pubblicato il 10/01/2011 00:00 
 

BRUXELLES. Con formale ratifica, l’Unione europea è diventata parte contraente del primo trattato in senso assoluto sui Diritti umani - la convenzione delle Nazioni Unite (Onu) sui Diritti delle persone con disabilità - che vuol garantire a queste persone il godimento dei loro Diritti al pari di qualunque altro cittadino. Si tratta del primo trattato generale sui Diritti umani ratificato dall’Ue nel suo insieme. Inoltre, è stato firmato da tutti i 27 Stati membri e ratificato da 16 di essi (cfr. Allegato). L’ue diventa così la 97a parte contraente del trattato. Stabilendo norme minime per tutelare e salvaguardare una lunga serie di Diritti civili, politici, sociali ed economici per i disabili, la convenzione rispecchia il più ampio impegno dell’Unione a costruire, entro il 2020, un’Europa senza barriere per i suoi

cittadini disabili - circa 80 milioni - come stabilito nella strategia della Commissione europea sulla disabilità (Ip/10/1505). “È una buona notizia per questo nuovo anno e una pietra miliare nella Storia dei Diritti dell’Uomo, poiché per la prima volta l’Ue diventa parte contraente di un trattato internazionale sui Diritti umani. Desidero ringraziare la presidenza belga per l’eccellente collaborazione, che ha permesso un esito rapido e positivo del processo di ratifica,” ha dichiarato Viviane Reding, vicepresidente della Commissione europea e commissario Ue per la Giustizia. “La convenzione Onu promuove e tutela i Diritti umani e le libertà fondamentali delle persone affette da disabilità. Nel mese di novembre, la Commissione ha presentato una strategia Ue sulla disabilità, da attuarsi nel prossimo decennio: si tratta di misure concrete, con una tempistica concreta, che tradurranno in pratica la convenzione Onu. In questa occasione, invito tutti gli S

tati membri che non l’hanno ancora ratificata a farlo con tempestività. È nostra responsabilità collettiva garantire che le persone con disabilità non debbano affrontare ulteriori ostacoli nella vita di tutti i giorni.” L’Unione europea ha firmato la convenzione Onu sui Diritti delle persone con disabilità il 30 marzo 2007, data di apertura alla firma (Ip/07/446). Da allora, la convenzione è stata firmata da tutti i 27 Stati membri dell’Ue e da altri 120 paesi del mondo. A procedura di ratifica ormai conclusa, l’Ue nel suo insieme è la prima organizzazione internazionale a esser diventata a tutti gli effetti parte della convenzione (come lo sono 16 dei suoi Stati membri). La convenzione impegna le parti contraenti a garantire ai disabili il pieno godimento dei loro Diritti, al pari di tutti gli altri cittadini (Memo/10/198). Per l’Ue ciò significa far sì che tutta la sua legislazione, tutte le sue politiche e tutti i suoi programmi rispettino il disposto

della convenzione, nei limiti delle sue competenze. I paesi che hanno proceduto alla ratifica, quali gli Stati membri dell’Ue, devono agire nelle seguenti direzioni: favorire l’accesso all’Istruzione, all’occupazione, ai trasporti, alle infrastrutture e agli edifici aperti al pubblico; garantire il Diritto di voto; migliorare la partecipazione alla vita politica e assicurare la piena capacità giuridica di tutte le persone con disabilità. Le parti che hanno ratificato la convenzione dovranno informare periodicamente il comitato delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità in merito alle misure adottate per attuarla. Il comitato, composto da esperti indipendenti, segnalerà ogni eventuale carenza nell’attuare la convenzione e formulerà raccomandazioni. La strategia Ue sulla disabilità per il 2010-2020 intende principalmente offrire ai disabili la possibilità di esercitare i loro Diritti in condizioni di parità rispetto agli altri cittadini e r

imuovere gli ostacoli che incontrano nella vita di tutti i giorni. Vuol inoltre contribuire a dare concreta attuazione alle disposizioni della convenzione, a livello sia dell’Unione europea che nazionale. La strategia integra e sostiene l’azione degli Stati membri, su cui ricade la responsabilità principale delle politiche in Materia di disabilità.