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Non Vedenti, Braille e Tecnologie di Stampa

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Il telefono non basta più, adesso i ciechi aspettano una legge

Pubblicato il 18/12/2010 00:00 
 

Nell'ombra. Lo sanno, ci sono destinati da sempre. La Giornata nazionale del cieco, oggi 13 dicembre, meritava più spazio, più pubblicità. Non sono arrivate. Eppure i temi da trattare erano molti. Il Lavoro. Come tutti, il problema dell'inserimento lavorativo è normalità anche per i non vedenti. Ma i problemi sono maggiori.

Il Telefono non basta più - Chi sa che ancora oggi, oltre la metà delle persone cieche che lavorano, lo fanno proprio come centralinisti: sono circa 8500, su un totale di 14 mila lavoratori non vedenti. Ma le nuove tecnologie riducono le possibilità di impiego, ed è tempo quindi di trovare nuove strade. Centralinisti telefonici, massofisioterapisti e insegnanti sono state a lungo le categorie lavorative più in voga fra le persone cieche. Tra le “nuove” figure professionali, ci sono certamente quelle individuate già dieci anni fa dal cosiddetto “Decreto Salvi: l’addetto alle informazioni alla clientela e agli uffici relazioni con il pubblico, l’addetto alla gestione e utilizzazione di banche dati e ancora l’addetto ai servizi di telemarketing e di telesoccorso. Ma da dieci anni, cioè dal momento stesso della loro definizione, si attende l'adozione dei relativi programmi formativi, senza i quali è sostanzialmente impossibile spostarsi dalla teoria alla prati

ca.

Web ed Elettronica le nuove frontiere - Fortunatamente, almeno sulla carta le nuove tecnologie non sono destinate solamente a togliere possibilità, ma anche a darne di nuove. Ecco allora figure come il valutatore e lo sviluppatore di pagine Web, l’archivista nella gestione documentale, l’addetto al protocollo Elettronico. Ruoli e mansioni che però necessitano – il problema è sempre quello – prima del Riconoscimento e poi dell'avvio dei necessari progetti di Formazione. Oltre a questi nuovi mestieri, per ampliare il più possibile le possibilità di Lavoro appare certamente auspicabile poi, per il futuro, un rilancio delle attività artigianali e il recupero di mansioni già svolte con successo in passato, come l’interprete e il Traduttore.

Il commento - "Uno degli aspetti fondamentali rimane il controllo del rispetto della quota di riserva in favore dei portatori di Handicap in sede di collocamento obbligatorio (Legge 68/99) e delle norme stabilite dalla Legge Stanca (n° 4/2004) per la Pubblica Amministrazione in termini di maggiore accessibilità e usabilità. Insieme al controllo, serve però anche Accompagnamento, Formazione e attenzione alla persona nel cammino verso e dentro il mondo del Lavoro", spiega Tommaso Daniele, Presidente dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti.