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Vergogna! Mentre il Governo sta per firmare il MES, Salvini mangia le ciliegie

Pubblicato il 18/06/2020 09:00 
 

Le due notizie di questi giorni che attirano l'attenzione dei lettori sono la questione Governo e firma del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, e la non-notizia di Salvini che mangia le ciliegie.

Le notizie sul MES si susseguono veloci, rendendo l'Informazione caotica e poco comprensibile. C'è chi scrive che il Governo firma a luglio, mentre c'è chi scrive che il Governo non firmerà. In mezzo ci sono tutte le sfumature possibili e immaginabili, per soddisfare tutto l'emiciclo parlamentare.

L'altra notizia riguarda Salvini che, durante un suo incontro pubblico con il governatore del Veneto Luca Zaia, ha mangiato tre ciliegie. Ho fatto veramente fatica a trovare la notizia in questo rumore di fondo alzato a volume insopportabile, cioè che Zaia ha parlato o non-parlato delle infezioni di citrobacter all'ospedale di Borgo Trento, perché il mainstream cavalcando i Social network ha battuto all'impazzata sulla non notizia di Salvini e le ciliegie.

In questo articolo parlerò di negative partisanship e di click baiting, nonché di condivisioni basate esclusivamente sul titolo. Inizio a raccontare un comportamento che mi ha fatto riflettere proprio su questi temi, di cui farò una disamina per evidenziare l'uso dei Social network che fa la gente, comportamenti che si riflettono anche nella società al di fuori di Internet.

L'altro ieri preparo una notizia - riguarda i mattoncini Lego di cui è stata preparata una versione Braille per educatori -, la condivido nei miei canali social e ogni tanto controllo il suo gradimento. La mia condivisione riceve alcuni like e alcune condivisioni. Verifico e noto una cosa veramente strana: l'articolo viene condiviso ben tredici volte, ma viene letto solo due volte: a Leggere due volte l'articolo sono solo io, dai miei due Computer!

Le persone che hanno condiviso il mio articolo lo hanno fatto esclusivamente basandosi sul titolo e su una breve didascalia fatta di un centinaio di lettere. Nessuno di coloro che hanno condiviso l'articolo lo ha letto.

Ciò mi ha scoraggiato, perché per rendere il mio sito più attraente dovrei cambiare strategia: è inutile che mi affanni a Scrivere articoli quando le persone leggono solo il titolo o poco più. Siamo d'altronde nell'epoca telegrafica di Twitter, dove la gente crede di informarsi leggendo un centinaio di caratteri proposti in una rotativa continua che non si ferma mai.

Il Clickbaiting, in Italiano acchiappaclick, è un termine che indica un contenuto Web la cui principale funzione è di attirare il maggior numero possibile di visitatori. Il clickbaiting si avvale di titoli accattivanti e sensazionalistici che incitano l'utente a cliccare, facendo leva sull'aspetto emozionale di chi vi accede. Il suo obiettivo è quello di attirare chi apre questi link per incoraggiarli a condividerne il contenuto sui Social network, aumentandone quindi in maniera esponenziale le visite.

Ho usato Wikipedia per definire il fenomeno Clickbaiting. In qualche modo l'esperienza che ho avuto va oltre al semplice clickbaiting, visto che nel mio caso ho ricevuto solo apprezzamenti o condivisioni senza visite effettive, ma il meccanismo è alla base della diffusione di notizie, più o meno veritiere, che oggi avviene nei Social network.

Rispondo alla domanda che si potrebbe ingenerare in chi i Social network non li usa: nei Social network i maggiori attori sono i giornali possessori anche della versione cartacea, quelli facenti parte del mainstream Italiano. Chi legge i quotidiani o guarda i telegiornali non è esente da questo fenomeno, anche se subisce gli strascichi finali, cioè i titoli ad effetto che inducono ad acquistare il Giornale o a guardare un telegiornale o una trasmissione di "intrattenimento politico" (non uso la locuzione a caso). Se si pensa che il clickbaiting consista solo nel click che si dà a un link si è fuori strada. Quella è l'azione, ma il risultato sta nell'Informazione che viene trasmessa, e l'Informazione passa attraverso la rete, così come attraverso un quotidiano, un telegiornale o qualsiasi altra trasmissione televisiva. Per esempio, il clickbaiting di un telegiornale sta nei titoli iniziali, confezionati ad arte per indurre il telespettatore a restare davanti allo schermo.

Il clickbaiting si lega strettamente a un altro fenomeno, che dagli anni ottanta ha preso lentamente sempre più piede, cioè il negative partisanship, che coi Social network è letteralmente esploso.

La partigianeria negativa è la tendenza di alcuni elettori a formare le loro opinioni politiche principalmente in opposizione a partiti politici che a loro non piacciono. In altre parole, mentre la tradizionale partigianeria implica il Sostegno alle posizioni di politica del proprio partito, la sua controparte negativa a sua volta significa opporsi alle posizioni di un partito antipatico. La partigianeria negativa è la causa di gravi polarizzazioni, viene considerata alla stregua di una rivalità sportiva, in cui i membri di una parte possono avere disaccordi interni, ma sono motivati in misura molto maggiore dall'odio verso l'altra parte.

Il Clickbaiting si sposa "felicemente" con il negative partisanship, esibendo il peggio di sé proprio nei Social network. Non che gli altri media siano esenti, anzi. Una miscela esplosiva che i giornali sfruttano attraverso i loro titoli ad effetto, come quello che ho utilizzato io in questo articolo,per indurre il sentimento negativo della gente a condividere i loro articoli, indipendentemente dalla notizia, per i fini più svariati, dove quello di aumentare gli introiti pubblicitari forse è il più innocente.

È nient'altro che manipolazione mediatica, una sottile strategia editoriale e Sociale che, secondo la mia opinione e non solo, sta facendo subdolamente regredire la capacità logica e di analisi delle persone a livelli infimi. Oggi le persone sono o vengono polarizzate verso una parte piuttosto che verso l'altra, come in una tifoseria da stadio in cui il sentimento prevalente è l'odio.

Ieri sera scrivendo un post su Facebook, dove abbozzavo questo mio pensiero e dove facevo qualche esempio, uno dei miei contatti mi ha risposto che, per lui, quello che avevo detto era troppo, era insopportabile. Sottolineo che questo Incidente è capitato con una persona di Cultura abbastanza alta, simpatizzante della parte politica che oggi è al Governo. La sua risposta è stata del tutto illogica, la sua razionalità e la comprensione di quanto avevo scritto sono stati quasi del tutto assenti. Anziché concentrarsi sulla mia riflessione che puntava il dito sulla condivisione acritica del mio articolo, la sua attenzione era stata polarizzata dall'esempio che facevo, appunto inventando un titolo falso con Salvini, il Governo e il MES. Eppure avevo scritto che si trattava di un esempio. La veemenza con cui mi si è scagliato contro mi ha lasciato attonito. La sua partigianeria negativa lo ha indotto a identificarmi come "nemico" in cui riversare il suo odio, per via dell'esempio in cui mettevo in cattiva luce la parte politica che acriticamente sostiene.

Non ho conclusioni o soluzioni di sorta per arginare questi fenomeni. Noto soltanto che si stiano sempre di più inasprendo, che la superficialità, l'illogicità, l'irrazionalità stiano sempre di più diventando la normalità di questa società. Fenomeni come il Clickbaiting e il negative partisanship, volenti o nolenti, credo che facciano già massicciamente parte della nostra vita, anche al di fuori dei Social network. Persone insospettabili, di Cultura, cadono nella trappola illogica dello schierarsi per qualcosa, qualsiasi cosa, non per le positività che trovano in essa, ma per le negatività che trovano nell'altra parte che gli sta antipatica o che hanno in odio. Quindi, per giustificare e sostenere il proprio schieramento, condividono acriticamente articoli o video, a volte facendosi irretire solo leggendone il titolo. La pubblicità è l'ultimo dei problemi insiti nella condivisione ignorante e indiscriminata di articoli. Quegli stessi articoli a volte sono veicolo di messaggi negativi, informazioni che polarizzano la mente di chi li legge a schierarsi acriticamente, rendendo superficiali temi che oggi avrebbero bisogno della massima attenzione da parte di tutta l'opinione pubblica, come le discriminazioni verso le persone con disabilità, le minoranze che discriminano altre minoranze, l'omofobia, il razzismo, il femminicidio, la manipolazione dell'elettorato, i conflitti internazionali, l'Inquinamento del pianeta, l'obsolescenza programmata, il consumismo sfrenato, le coltivazioni intensive, gli allevamenti intensivi, lo sfruttamento e la cementificazione del suolo, l'Inquinamento elettromagnetico ecc.. Una massa ignorante di individui, polarizzata, divisa, lanciata in una preoccupante spirale discendente.